E’ una vicenda poco conosciuta, quella degli eroi di Unterlüss, risalente alla seconda guerra mondiale. A riportarla alla luce, attraverso un lavoro di ricerca storica molto dettagliato, è stato lo storico Andrea Parodi, che a conclusione delle sue indagini ha pubblicato un libro “Gli eroi di Unterlüss”. Un incontro voluto dai Lions Club di Paternò e dall’Amministrazione comunale riporta alla ribalta l’episodio con la testimonianza di uno dei sopravvissuti. “Incontro con la storia. Gli eroi di Unterlüss” sarà ospitato il 6 aprile alle 10:30 all’Auditorium “Don Milani” di Paternò, e vedrà la partecipazione delle scolaresche paternesi.
Un modo per onorare la memoria del professore Anselmo Rizzo e dei 44 internati militari italiani. «L’evento è aperto a tutti– precisa il presidente di Lions Club di Paternò, Sebastiano Garifoli- a tutta la cittadinanza. Vogliamo far conoscere questo insigne e coraggioso concittadino, che è stato tra gli eroi di Unterlüss. Una vicenda non molto nota e anche poco trattata nei libri di storia. Il progetto è iniziato da parecchio. Abbiamo fatto diversi incontri con i ragazzi delle scuole di Paternò e loro si sono davvero appassionati».
L’attenzione si concentra su un evento storico riconducibile alla fine della seconda guerra mondiale. L’ardito rifiuto di 214 ufficiali del Regio Esercito, prigionieri dei tedeschi, di sottoscrivere l’adesione alla Repubblica Sociale Italiana lo determinò. Denominati, da quel momento, come Internati militari italiani furono impiegati nei lavori forzati nei campi di concentramento polacchi e tedeschi.
Di fronte alla riluttanza da parte degli ufficiali italiani, di collaborare con i tedeschi, il 24 febbraio 1945, un ufficiale della Gestapo con un reparto di SS, decretò la fucilazione di un gruppo di 21 prigionieri dissidenti scelti a caso. Con grande spirito di immolazione 44 ufficiali italiani si offrirono volontariamente al posto dei compagni. Sorpresi da questa inattesa ed eroica decisione, i tedeschi si consultarono optando per una rieducazione al lavoro, insomma un proseguo della prigionia aggravato da altre forme di coercizione. Così i coraggiosi 44 vennero trasferiti nel campo di Unterlüss. In questo campo rimasero fino all’aprile successivo, lavorando duramente e sopportando stoicamente torture, sfruttamento, fame e stenti, in quello che è stato uno dei campi di concentramento più atroci della Germania.
Uno di loro, di questi temerari 44, è stato Anselmo Rizzo di Paternò, un docente di lettere deceduto nel 1968, mentre un altro è stato Michele Montagano, ultimo superstite di Unterlüss. Sarà ospite a Paternò, dove porterà la sua testimonianza, il ricordo lugubre di quei difficili momenti e la forza per superali. Montagano è oggi presidente nazionale vicario dell’Associazione Reduci dalla Prigionia. Presenti all’incontro anche Giovannino Sparpaglia ufficiale Internati militari italiani, superstite di Paternò; il giornalista e storico, Andrea Parodi, autore del libro “Gli Eroi di Unterlüss”; il professore emerito dell’Università La Sapienza di Roma, e nipote di Anselmo Rizzo, Silvia Rizzo; il presidente del Lions Club di Paternò, Sebastiano Garifoli; il primo cittadino Mauro Mangano e la giornalista Mary Sottile che condurrà l’incontro.
Evidenzia la rilevanza dell’incontro l’assessore alla Pubblica Istruzione, Valentina Campisano: «Incontri come questo fanno riflettere sul senso di umanità e sul rispetto dell’individuo. Le guerre lasciano sempre qualcosa su cui soffermarsi a pensare, ma non un pensiero passivo bensì lo sprone, la capacità di creare una solida coscienza civile. Il legame con il passato, anche con gli orrori che si sono verificati, proprio per non ripeterli, è fondamentale rinsaldarlo e, da questo passato, dalla nostra storia come nazione, come popolo, bisogna attingere per costruire il futuro». Nel pomeriggio alle 18:30 l’evento proseguirà all’interno della Biblioteca comunale “G.B. Nicolosi”, dove interverranno autorità e associazioni, inoltre l’Accademia delle Belle Arti di Catania presenterà il Progetto della Scultura Commemorativa da dedicare al professore Rizzo.