Paolo Bonolis riparte da dov’è, ovvero Mediaset, ma non esclude affatto di condurre Sanremo 2018, “purché cambi sede, l’Ariston ha dato tutto quello che poteva dare”. Il conduttore ha firmato un biennale con il network berlusconiano, cifre segrete, ma di sicuro siamo sopra i 240mila euro l’anno: “Il tetto dei compensi della Rai ha avuto il proprio peso. Con l’emittente di Stato ho trattato, ma con Mediaset ho da sempre più costanza di rapporti, perché gli interlocutori sono sempre gli stessi, e le loro proposte collimavano di più con la mia vita quotidiana in Rai è tutto molto più altalenante. Ho parlato anche con Sky, certo: con un tecnico che doveva sistemarmi bene la parabola sul tetto, perché non vedevo la partita dell’Inter”.
Bonolis però ammette di aver discusso con Antonio Campo Dall’Orto anche del festival: “Ma è troppo facile condurlo, fa ascolti senza neppure dover combattere, è più stimolante una trasmissione come Music, che ripresenterò su Canale 5. Quello è il mio Sanremo. Se fosse altrove rispetto all’Ariston, luogo dove non c’è più niente da inventare, mi divertirei. Quel teatro è un luogo troppo limitato sia in chiave scenografica che in chiave di coreografia del momento canoro, si possono solo ripercorrere i sempiterni calli. Ed è un peccato, se avete visto l’Eurofestival ci sono possibilità di racconto della musica che l’Ariston non permette. Il direttore generale ha concordato, ma finché restano là….”. L’impressione è comunque che la cosa si farà, ma ovviamente con annunci tra qualche mese, anche perché Pier Silvio Berlusconi è stato esplicito: “Per noi lo slogan “Sanremo è Sanremo” vale sempre, non a caso in quella settimana non facciamo controprogrammazione. Se chiederanno a Paolo di condurlo, abbasseremo le armi”.
Ma il tema dell’incontro con la stampa a Cologno Monzese non era il festival, bensì il rinnovo dell’accordo tra Mediaset e Bonolis, che produrrà una lunga sfilza di programmi. In ordine di trasmissione, Chi ha incastrato Peter Pan, Music, Avanti un altro, Il senso della vita, e nella stagione prossima Ciao Darwin e Scherzi a parte. Tutte galline dalle uova d’oro per il Biscione: Scherzi a parte versione Iene aveva fatto il 26% di share, Ciao Darwin il 27 (44,5 nella fascia dai 15 ai 34 anni), Music il 20% e Avanti un altro in pre-serale il 21%. Certo, sono tutte trasmissioni già esistenti, o che torneranno dopo una pausa, ma saranno ripensate.
Soprattutto Il senso della vita, che esempio cambierà totalmente contenuti e linguaggi, scegliendo strade poco conosciute dagli spettatori, “però non voglio ancora parlarne, prima dovrà quadrare tutto”. E andrà in prima serata su Italia Uno. Due linee, quindi, come tipico di Bonolis: da un lato i programmi nazionalpopolari, divertenti e di impatto, dall’altro quelli di sperimentazione. “Anche per questo non potevamo non trovare un accordo con lui – dice il direttore dei palinsesti Alessandro Salem – Ora è finita la nostra fase di recupero anche dal punto di cista economico, siamo al consolidamento dei nostri canali, e lo faremo con contenuti originali e italiani, non coi format”.
Bonolis ha molta voglia di commentare anche il caso di Paola Perego, che in fondo è un modo anche per spiegare la propria idea di tv: “Ho rivisto il momento incriminato. Non è successo niente. Mi dispiace per Paola. Se Parliamone sabato avesse fatto il 20 per cento di share non avrebbe chiuso. Purtroppo Internet è ormai le forche caudine, dominato com’è dall’emotività e non dal ragionamento. Bisogna avere le palle per contrapporsi. Purtroppo la Rai è un’azienda di Stato e deve fare contenti tutti, quindi ascoltare le lamentele di tutti. Il risultato è una tv innocua e senza ironia”. Va anche aggiunto, per dovere di cronaca, che Bonolis fa parte della scuderia di Lucio Presta, che della Perego non è solo il manager, ma anche il marito. Presente anch’egli all’incontro stampa, non smentisce un’ipotesi di un possibile passaggio della moglie a Mediaset: “Vedremo. Il mercato è mercato, Paola potrebbe andare ovunque”. Repubblica