La chiesa di San Ildefonso a Milano era gremita già prima dell’orario fissato, amici, parenti, ma soprattutto tanta gente comune è accorsa per l’incontro di preghiera organizzato per dare l’addio a dj Fabo, il 40enne diventato cieco e tetraplegico in seguito a un incidente stradale che ha scelto di morire in Svizzera, in una clinica dove si pratica il suicidio assistito. «L’idea al centro di questa serata è quella che Dio sta vicino alla nostra vita e ci accompagna anche nelle nostre sofferenze e ci dà la forza di camminare — ha detto il parroco della chiesa di Sant’Ildefonso, don Antonio Suighi, parlando con i giornalisti dell’iniziati in ricordo di dj Fabo —. Quello di oggi può essere anche un momento per riscoprire la nostra esistenza, chi siamo e dove vogliamo andare». Corriere