Catania. Aido presente per sensibilizzare le ragioni della donazione

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In occasione dei festeggiamenti alla santa Patrona di Catania, una serie di associazioni ha animato Piazza Duomo, la mattina di sabato 11, tra loro anche l’AIDO (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) provinciale di Catania.  Il motivo della presenza di questi volontari è legato alla missione che si sono prefissi ossia quella di diffondere la cultura della donazione. «La giornata di oggi- spiega il presidente Michele Tuttobene–  vuole rivolgersi a persone di ogni ceto ed età per costruire un percorso educativo sociale allargato e accendere l’attenzione verso questo problema; fare riflettere che la donazione è, semplicemente, la continuità della vita».

Aido

La necessità di trapianti in Italia è cospicua, basti pensare che ci sono 9234 persone in lista d’attesa. Quella del trapianto si rivela, in molti casi, l’estremo rimedio terapeutico. Un’attesa che potrebbe risultare vana per tanti, con l’avanzare di malattie che tolgono la speranza, ma se determinate patologie non si possono arrestare si possono invece incrementare le adesioni, la volontà di donare.

E’ un gesto semplicissimo, non comporta nulla solo la dichiarazione di disponibilità, quando ormai la vita sta per spegnersi, con l’eventualità della morte cerebrale rigorosamente accertata, quella di qualcun altro può essere salvata. Non è eroismo ma solo coscienza civica, solidarietà e umanità, come tendono a sottolineare i volontari aidini. «In questo senso, l’impegno- specifica il presidente Tuttobene– quotidiano dei volontari AIDO, mira a coinvolgere i cittadini, attraverso la conoscenza, ad una scelta consapevole sul valore della donazione. La sfida è alta, è ambiziosa, è umana, è vera. I volontari AIDO hanno raccolto questa sfida e quotidianamente si impegnano per realizzarla».

Non sono messaggi cupi quelli che vogliono diffondere, solo indurre ad una riflessione sulla vita e sulla sua importanza, e lo fanno con impegno, ma anche leggerezza cogliendo occasioni come quella delle celebrazioni agatine.

Nelle strade del capoluogo etneo addobbato a festa, con la musica, la gente passeggiava rapita da un’atmosfera peculiare, ma anche questo ha rappresentato un momento utile a soffermarsi sul valore dell’esistenza umana. Così in molti, sabato mattina, si sono avvicinati chiedendo informazioni al banchetto dell’AIDO, altri si sono iscritti, tuttavia ancora non è abbastanza rispetto al bisogno di trapianti.  

In tanti anni di presenza nel territorio etneo non sono mancate iniziative volte a sensibilizzare rispetto a questo problema, si sono moltiplicate le sezioni provinciali e il lavoro prosegue perché l’obiettivo è ambizioso come specifica il presidente Tuttobene: «Sin da quando l’AIDO è nata l’intenzione era quella di costruire una cultura della donazione attraverso il raggiungimento di un numero di iscritti sempre più vicino al numero degli italiani. Tante sono state le iniziative che hanno portato a strutturare gruppi comunali, persone che avessero come obiettivo prioritario la raccolta di iscrizioni e consensi».