ùIn una intervista a tutto campo con il direttore del Foglio Claudio Cerasa, Silvio Berlusconi spiega la sua road map per andare a votare. “Anche nel centrodestra la convivenza obbligata con partner recalcitranti, se non addirittura infidi, ha reso molto più difficile la nostra azione di governo e ci ha impedito di fare alcune riforme, dal fisco alla giustizia, che consideravo indispensabili – mette in chiaro il leader di Forza Italia – quindi non mi appassionerei a questo problema, soprattutto in una fase nella quale la trasformazione del sistema politico da bipolare a tripolare rende qualsiasi sistema maggioritario inapplicabile se non a prezzo di una grave distorsione della democrazia”.
Nel day after il quadro politico non cambia: le reazioni alla sentenza della Consulta sull’Italicum confermano le posizioni delle diverse forze politiche, con Pd, M5S, Lega e FdI che chiedono un ritorno rapido al voto e Forza Italia, centristi, Sinistra italiana e minoranza dem che frenano e insistono sulla necessità che sia il Parlamento ad intervenire per dar vita a una nuova legge elettorale. Nell’intervista al Foglio, Berlusconi traccia i contenuti di quella che potrebbe essere una nuova legge elettorale capace di riportare gli italiani al voto e far uscire il Paese dall’impasse. La sua proposta ruota attorno al proporzionale.
All’appuntamento elettorale Berlusconi vuole presentarsi per “vincere nell’ambito del centrodestra”. Ma non all’interno di una coalizione. “Un’alleanza – fa notare – deve basarsi su valori e programmi condivisi, e non può essere solo una somma di partiti che stanno assieme, costretti dalle regole elettorali, per provare a vincere – continua – se poi in Italia oggi non esistesse una maggioranza di cittadini pronta a sostenere uno schieramento, allora non potremmo far guidare il paese ad una piccola minoranza (piccola perché metà degli italiani comunque non vota)”. In ogni caso, è il ragionamento di Berlusconi, dovrà essere il parlamento ad occuparsene, sulla base delle regole e dei paletti fissati dalla Consulta. “Ma – avverte – non è pensabile che in una democrazia sia un organo giurisdizionale, e non un organo legislativo, a scrivere la legge elettorale”.
Secondo berlusconi, alla luce della sentenza della Corte Costuituzionale, si pone la necessità di armonizzare i sistemi elettorali di Senato e Camera, come giustamente indicato anche dal capo dello Stato Sergio Mattarella. “Questo non può essere un pretesto per dilazionare l’appuntamento con le urne, per rinviare ancora il legittimo diritto degli italiani di scegliere finalmente da chi vogliono essere governati, dopo quattro governi di seguito non eletti dal popolo. Ma la necessità di un intervento legislativo esiste certamente: abbiamo bisogno – conclude Berlusconi – di una legge elettorale il più possibile condivisa che garantisca la piena corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza degli elettori”.