“Noi non vediamo un’altra soluzione che quella di un sistema elettorale proporzionale che garantisca la corrispondenza tra la maggioranza parlamentare e la maggioranza popolare”.
Lo ribadisce Silvio Berlusconi in un messaggio al coordinatore di Forza Italia della città metropolitana di Napoli Paolo Russo. “Solo una legge proporzionale in uno scenario politico tripolare può garantire che la maggioranza in parlamento si identifichi con la maggioranza dei cittadini”, spiega ancora il Cav.
Che poi lancia un messaggio al premier: “Mi auguro che il governo Gentiloni traduca in concreto il proposito di facilitare un accordo su questa materia, che ovviamente spetta al Parlamento, e che in sede parlamentare il Pd dimostri di aver capito la lezione della sconfitta referendaria e si renda partecipe di un percorso condiviso sulle regole. Il 2017 sarà per questo un anno decisivo: perché occorrerà che gli italiani siano messi in condizione di scegliere da chi essere governati, con una legge elettorale finalmente condivisa, come auspicato da tante parti a cominciare dal Presidente della Repubblica”.
Nel 2017 di nuovo protagonisti
Per il leader di Forza Italia, “con la vittoria del No si è aperta una nuova stagione politica nella quale noi dobbiamo assolutamente tornare ad essere protagonisti, di fronte alla sconfitta del renzismo, e all’evidente incapacità dei Cinque Stelle di proporsi come credibile alternativa di governo, solo una proposta politica seria, credibile, basata su un programma liberale e riformatore, sui principi cristiani e sui valori del Partito del Popolo Europeo, può permettere all’Italia di uscire dalla crisi e al tempo stesso sconfiggere la disaffezione alla politica che ha portato metà degli italiani a disertare le urne”.
E ancora: “Al governo spetta gestire alcune vere e proprie emergenze sul piano interno e internazionale. Lo vedremo all’opera e valuteremo ogni provvedimento proposto dal governo stesso sostenendolo col nostro voto ove lo ritenessimo positivo e utile nei confronti dell’Italia e degli italiani. Questo da sempre è il nostro modo di essere all’opposizione, una opposizione responsabile che ci distingue dalla politica del tanto peggio, tanto meglio, proprio dell’opposizione della sinistra. Naturalmente si tratta di un governo molto simile al precedente, al quale noi non possiamo e non vogliamo assicurare il nostro sostegno, pur apprezzando lo stile sobrio ed equilibrato fin qui manifestato dal Presidente del Consiglio”.
La sinistra ha caricato il paese di tasse
Berlusconi poi annuncia: “L’aumento delle pensioni minime a 1000 euro è uno dei primi provvedimenti che prenderà il nostro governo. Nella cosiddetta povertà relativa ci sono pensionati che dopo una vita di lavoro avrebbero diritto a trascorrere con serenità e in condizioni dignitose la propria vecchiaia. Per questo l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro è uno dei primi provvedimenti che prenderà il nostro governo. Siamo credibili nel prometterlo, perché lo abbiamo già fatto, nel 2001, quando abbiamo aumentato le pensioni ad un minimo di un milione di lire, cifra che allora significava un grande passo avanti”.
“Grandi temi, dall’occupazione alle nuove povertà, sono stati trascurati dai governi di sinistra, che hanno caricato il paese di tasse. Il livello complessivo della pressione fiscale, che noi eravamo riusciti a portare sotto il 40%, oggi è al 44%, il tasso di disoccupazione, che noi avevamo mantenuto sotto la media europea, dopo la caduta del nostro governo è cresciuto di tre punti percentuali e non si è più abbassato. Il livello della povertà dilaga: le statistiche dicono che vi sono in Italia 15 milioni di poveri, un quarto della popolazione italiana, dei quali 4.600.000 in condizioni di povertà assoluta”, aggiunge l’ex premier.