Paternò, Santa Barbara. Il sindaco: “Il Comune non ha i soldi, faremo una colletta con le indennità. Ci sembra in linea con i tempi di oggi e con i bisogni della Chiesa”

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COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO DI PATERNO’ – 7/11/2016

“Il Comune di Paternò si trova in una situazione finanziaria gravissima. Da almeno 4 anni lottiamo disperatamente per evitare il fallimento, mettendo in campo tutte le azioni possibili per ridurre i costi (e l’abbiamo fatto, passando da € 29.310.249,00 milioni di spesa corrente a € 27.511.427,00 milioni) e aumentare le entrate. Mentre noi diminuiamo i costi standard che il Comune deve sostenere, continuano a piombarci addosso sentenze che ci impongono di pagare milioni di euro, dovute ad inadempienze o a cause legali mal gestite nel passato. In questa situazione mille bisogni della Città restano senza risposta, ed ogni giorno diventa una battaglia per dare alla città un minimo indispensabile, mentre c’è chi coglie ogni occasione per accendere polemiche, pensando di sfruttare i problemi per ipotetiche campagne elettorali, sempre pronto all’urlo ed alla demagogia, ma privo di proposte.  Senza soldi, il minimo indispensabile significa assicurare intanto le manutenzioni necessarie alla sicurezza delle scuole, anche a scapito di quelle che invece necessiterebbero negli altri edifici pubblici o nelle strade, assicurare i servizi ai disabili, progettare per ricevere fondi dalla regione e dall’Unione Europea.

Siamo quindi, ancora oggi, senza un bilancio approvato, perchè non riusciamo a coprire, per  chiuderlo,  nemmeno le spese obbligatorie, come quelle per il personale comunale, ed appunto quelle per le sentenze già esecutive emesse contro il Comune. In questo contesto diventa, evidentemente, impossibile pensare che il nostro Ente possa garantire quest’anno il costo  di 170.000 euro circa, che negli ultimi anni è stata sostenuta per lo svolgimento degli eventi tradizionali della festa di S. Barbara. Già negli anni scorsi avevamo diminuito la somma spesa rispetto all’ importo che i miei predecessori usavano impiegare. Ma quest’anno è proprio impossibile, a nostro avviso, arrivare anche alle cifre dei bilanci recenti.

Cosa si potrà fare, dunque? Ci sono delle piccole somme che possiamo utilizzare per realizzare l’illuminazione artistica. E lo faremo. Poi, dopo averci riflettuto a lungo, pensiamo di fare una cosa, semplice, che nasce da alcune considerazioni e dalla responsabilità di dire, fino in fondo, ciò che riteniamo giusto per la nostra Città. Metteremo a disposizione, per l’organizzazione della festa, una somma che doneremo personalmente, dalle nostre indennità, perchè alla festa non manchino alcuni momenti tradizionali. Una scelta che risponde all’idea che non potrebbero essere sottratti, in questo momento, altri soldi al bilancio comunale per realizzare fuochi d’artificio o momenti di spettacolo. Troppe cose più importanti ci sono ancora che aspettano l’intervento pubblico. È giunto il momento, forse, che la nostra comunità si assuma la responsabilità di una scelta, e noi vogliamo dire la nostra con un gesto concreto.

La scelta è quella che una festa cittadina sia finanziata il più possibile con fondi privati, e l’intervento del Comune sia solo un piccolo  aiuto in più. Noi iniziamo in prima persona, e crediamo che molti cittadini non solo capiranno questa scelta, ma la condivideranno. Ci sembra in linea con le esigenze dei tempi, ma anche con il modo di interpretare i bisogni sociali della Chiesa di oggi”.