Sotto la lente di ingrandimento di Beppe Grillo e compagni, come racconta Repubblica, è finita la lunghissima lista di spese del vicepresidente della Camera. “Centomila euro di eventi sul territorio in tre anni? – si chiedono i parlamentari M5S – ma quanto spende Luigi Di Maio?”.
Le rendicontazioni del vicepresidente della Camera sono stellari. Ma Di Maio non sembra curarsene. Anzi oggi ha addirittura presentato un tour mondiale per portare in giro le ragioni del “no” alle riforme costituzionali del governo Renzi. “Sono meno di tremila euro al mese – spiega – è normale per un parlamentare spendere per attività sul territorio”. In Italia, in quanto parlamentare, Di Maio ha treni e aerei pagati. Eppure le spese di trasporto sono esorbitanti. Dopo i 108.752 euro spesi dal vicepresidente della Camera, troviamo infatti il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico (31.600 euro), il senatore Carlo Martelli (28.484 euro), Carla Ruocco (25mila euro) e Barbara Lezzi (22mila euro). Alessandro Di Battista, tanto per capirci, si piazza solo al sedicesimo posto con una spesa di “appena” 16mila euro. Questo dato, fa però notare Repubblica, è stato presentato prima del tour “Costituzione coast to coast” che, però, non dovrebbe aver cambiato di molto la rendicontazione dal momento che il deputato romano ha sempre dormito e mangiato dagli attivisti grillini.
Il caso sulle spese di Di Maio apre un nuovo capitolo (polemico) s quanto viene realmente resistuito dell’indennità fissa. Lo scorso maggio, tanto per fare un esempio, Di maio aveva restituito appena 1.686 euro su 4.945. Gli altri parlamentari non sono da meno. Da quando sono sbarcati a Roma, come dimostra il grafico del sito Ma quanto spendi, che analizza i dati forniti dal Movimento 5 Stelle sul blog di Beppe Grillo, hanno diminuito a poco a poco la quota “variabile” delle restituzioni. “Per restare a maggio 2016 che è l’ultimo mese di cui si trova traccia – si legge su Repubblica – dei 7.193 euro di rimborsi forfettari che i deputati sommano all’indennità, il vicepresidente della Camera ha restituito 460 euro. Un andamento simile a quello dei mesi precedenti e migliore di quello di molti suoi colleghi che spesso, quota fissa dello stipendio base a parte, non restituiscono nulla”.