Nel centrodestra si chiede a gran voce un intervento netto di Silvio Berlusconi per schierarsi nella campagna referendaria. L’ultimo in ordine in ordine di tempo è sabato mattina il governatore lombardo Roberto Maroni che sabato mattina ha auspicato una presa di posizione per il No: «Mi aspetto che tutto il centrodestra segua completamente questa linea: Berlusconi ha detto che è pronto a scendere in campo quindi mi aspetto che lo faccia e lo faccia rapidamente». A stretto giro di posta, poche ore dopo, è lo stesso Berlusconi a intervenire con un messaggio inviato alla «festa azzurra» in corso a Corato in provincia di Bari. «Quella del No è una battaglia che ci vede impegnati con convinzione e con determinazione. Nelle prossime settimane in tutt’Italia daremo vita ad una serie di manifestazioni per spiegare sempre più a fondo le ragioni del nostro impegno, che è per una riforma vera, profonda, radicale delle nostre istituzioni», ha detto l’ex premier.
La riforma che «abbiamo in mente è molto diversa da quella imposta dal governo al Parlamento, che non cambia nulla in termini di efficienza e di risparmi, ma è pericolosa perché riduce gli spazi di democrazia a tutto vantaggio di un solo partito e di una sola persona — prosegue il messaggio —. È per questo che, dopo aver tentato di collaborare al processo riformatore, ci siamo chiamati fuori quando abbiamo capito che non c’era buona fede da parte dei nostri interlocutori, non c’era una vera volontà di cambiamento, ma solo quella di assicurarsi il potere senza il consenso degli italiani». IlGiornale