A tre anni dal naufragio del 3 ottobre 2013 a largo delle coste di Lampedusa, in cui morirono 368 migranti, “non si arresta il ciclo di vite spezzate, anche di bambini, nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare”. Secondo le stime di Save the Children (riportate da Ansa), almeno 600 bambini avrebbero già perso la vita o risulterebbero dispersi nel Mediterraneo nei primi nove mesi del 2016, un “numero che ha già superato il totale di oltre 500 minori dello scorso anno”. “Tre anni fa, le immagini delle bare dei migranti allineate nell’hangar dell’aeroporto di Lampedusa portarono con forza all’attenzione del mondo il dramma di chi è costretto ad affrontare viaggi molto pericolosi per fuggire a guerre, persecuzioni e povertà estrema. “Mai più”, promisero allora le istituzioni europee, eppure il Mediterraneo continua a mietere vittime, con più di 10.400 uomini, donne e bambini morti o dispersi dal 2014 ad oggi”, afferma Valerio Neri, direttore generale di Save the Children.