Lo scorso marzo i grillini esultavano alla Camera per l’approvazione di un pacchetto di norme stringenti sull’utilizzo delle auto di servizio, meglio conosciute come “auto blu”, che ha ottenuto 387 sì (tra cui proprio i 5 stelle), nessun contrario e 19 astenuti. E’ quindi reato penale, secondo la votazione alla Camera che adesso è in discussione al Senato (più precisamente peculato d’uso), l’uso delle auto di servizio per il tragitto da casa all’ufficio, vale a dire l’utilizzo più comune dell’auto di servizio. Inoltre, le amministrazioni pubbliche non potranno acquistare autovetture né stipulare contratti di locazione finanziaria per avvalersene fino al 31 dicembre 2017, anziché 31 dicembre 2015, come previsto dall’ultima legge di stabilità. Un provvedimento considerato come simbolico per i militanti e gli elettori Cinquestelle, che hanno nel tempo condotto numerose battaglie in favore dell’abolizione dei privilegi della casta politica. Nulla da eccepire.
Lo scorso giugno il M5S vince le elezioni a Roma, Virginia Raggi diviene sindaco della Capitale. Ci si sarebbe aspettati un sussulto in senso restrittivo proprio a proposito dei privilegi. Se ne ha occasione durante la scorsa seduta di Assemblea Capitolina. Fratelli d’Italia (a firma del capogruppo Fabrizio Ghera) e Giorgia Meloni hanno presentato una mozione, la 4/2016 dello scorso 29 luglio, che proponeva l’azzeramento dell’utilizzo di auto di servizio in dotazione a sindaco e assessori, dopo avere rinunciato i capigruppo di FDI alle proprie auto di servizio a disposizione per legge. Ebbene, la maggioranza del M5S ha votato compatta in modo contrario all’abolizione dell’utilizzo delle auto blu durante la seduta dello scorso 1 settembre. Di seguito i link diretti alla mozione di FDI-Alleanza Nazionale e Giorgia Meloni, e l’estratto di votazione dell’Assemblea Capitolina.