Paternò e il falso primato dell’opposizione del M5S

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Bandiera-Cinque-Stelle

di Andrea Di Bella

Sia chiaro che ogni iniziativa di opposizione a questa Amministrazione e a chi la sostiene è benvenuta. Il Movimento Cinquestelle paternese ha finalmente uscito fuori la testa ed in una conferenza stampa ha ufficializzato un fatto che per tanti era ovvio, ma che per gli addetti ai lavori non ha mai rappresentato un fatto acquisito: il M5S concorrerà alle prossime elezioni di maggio 2017. Gli esponenti del Meetup hanno dichiarato che: “Serve partecipazione”, “Vi invitiamo a partecipare alla creazione di un progetto che non è già pronto, ma che faremo insieme”, “Il candidato sindaco lo scegliamo insieme”, “Siamo la vera opposizione, lo dicono i fatti”. Ed altro ancora. 

Anzitutto: la partecipazione. Quale progetto politico non è partecipato? Con la burla delle decisioni assunte da qualche migliaio di iscritti al blog di un comico, in rappresentanza di milioni di elettori, si è fatto passare il messaggio che il M5S sia l’unica forza politica o l’unico “contenitore” (com’è stato definito) che sia partecipato. Ovviamente non è così (e peraltro le decisioni più importanti, come alcune espulsioni clamorose dal M5S in tutta Italia, sono state assunte dal cosiddetto “direttorio”). A Paternò, anche in questi giorni, sono diverse le forze libere che stanno valutando nella massima trasparenza e correttezza la linea più adeguata da intraprendere, da destra a sinistra. Va da sé che il M5S non è quindi detentore del criterio della partecipazione nell’assunzione delle decisioni. Specie in ambito locale, dove il contatto diretto con la base risulta essere essenziale.

Secondariamente, in conferenza stampa questa mattina al Palazzo Alessi di Paternò si è parlato di “onestà”. E’ un punto importantissimo a proposito del quale nessuno può fare orecchie da mercante. Sia chiaro una volta per sempre che l’onestà (esattamente come la disonestà per tutti gli altri) non può essere e di fatto non è una prerogativa esclusiva dei Cinquestelle. Come per la partecipazione esistono numerosi individui, tra cui anche soggetti politici che negli anni sono stati impegnati con passione, che hanno fatto e continuano a fare anche oggi dell’onestà un criterio indissolubile del proprio impegno pubblico, a prescindere dai ruoli. La smettano, quindi, i membri del Cinquestelle di propagandare l’onestà come un fatto esclusivo. E peraltro, se per onestà viene intesa quella riferita ad azioni giuridicamente rilevanti, ancor più di questo tipo di onestà è l’onestà intellettuale quella che conta davvero: la coerenza, la fermezza delle proprie posizioni. Ed anche nel M5S paternese, mi si permetta di dirlo, orbitano personaggi che anche nel recente passato hanno dimostrato di non avere saputo mantenere la barra dritta, ma che hanno anzi ritenuto il Movimento un ultimo ed improbabile punto di ammaraggio da cui far partire forse una nuova esperienza, magari anche politica, dopo avere navigato in altri mari e non senza ottenerne benefici. Se si è opposizione, bisognerebbe essere scevri da argomenti del genere, ed esprimere una squadra (oltre che una leadership) totalmente nuova e slegata dal contesto politico ed istituzionale anche non attuale. Quando si parla di “selezionare gli assessori che siano prima di tutto onesti, e poi competenti” si fa un servizio alla disonestà intellettuale, altro che onestà: negli anni questa città ha saputo esprimere amministratori di enorme valore morale, etico, politico e personale. Anni in cui il Movimento Cinquestelle non esisteva neanche. 

Riguardo le prossime elezioni amministrative di maggio 2017 c’è da dire che a Paternò, nel corso di questi 4 anni ed oltre di mandato amministrativo, diverse sono state le forze autenticamente e coerentemente contrarie alle dissennate politiche economiche e di gestione della ordinaria amministrazione di questa Giunta e di chi la sostiene in Consiglio Comunale. Come non detiene l’esclusiva dell’onestà, quindi, il Movimento Cinquestelle non detiene nemmeno il primato dell’opposizione a Mauro Mangano. Esistono frange e blocchi sociali, a Paternò come anche in altri importanti centri, che si sono battuti fortemente e coerentemente ognuno nel proprio ambito: per informare adeguatamente, per denunciare all’opinione pubblica e alle Autorità e per sensibilizzare anche con il coinvolgimento diretto dei cittadini a prescindere dalle appartenenze di ognuno.

Ed è per questo che gli elettori Cinquestelle paternesi, quando pensano all’opposizione, hanno il dovere di non guardare necessariamente al Movimento di Grillo. Gli elettori Cinquestelle, che vogliono evidentemente il cambiamento (e non solo loro), hanno il preciso dovere di guardare a tutte quelle forze sane che non sono necessariamente di antipolitica e di protesta. La battaglia non sarà tra antipolitica e mala politica, ma tra mala politica e buona politica. E la maggioranza dei cittadini lo capirà.