L’annuncio da parte del leader leghista era arrivato già l’altro ieri sera a In Onda: «In settimana vedrò Berlusconi. Gli dirò di non ascoltare chi dentro Forza Italia gli suggerisce di raccattare chi lo ha già tradito in passato». Ieri mattina poi, come riportato da IlGiornale, è stato fissato definitivamente l’appuntamento, con Salvini che ha varcato i cancelli di Arcore intorno alle 22,30 dopo la partecipazione alla Festa della Lega. Una accelerazione dovuta al fatto che il presidente di Forza Italia questa mattina partirà per la Sardegna.
L’obiettivo dell’incontro viene spiegato così da Salvini: «Si incontrano i leader del centrodestra per stabilire cosa fare per mandare a casa Renzi, si parlerà di programmi concreti, a partire dalla campagna referendaria». Un modo per far capire che non c’è Stefano Parisi al centro dei suoi pensieri, anche se qualche giorno fa il numero uno del Carroccio aveva liquidato così l’uomo nuovo del partito azzurro: «È un riorganizzatore di Forza Italia, facciano quello che credono, se però qualcuno pensa di far digerire alla Lega alleanze o marmellate indigeste che hanno già fallito in passato, io non ci sto». L’interlocutore per il leader del Carroccio resta il presidente di Forza Italia ed è con lui che vuole cercare un’intesa. Una linea che ieri anche il presidente di Rivoluzione Cristiana, Gianfranco Rotondi ha tenuto a ribadire. «Con tutto il rispetto per Parisi il leader del centrodestra è Silvio Berlusconi e non è pensabile che ci sia un commissariamento del centrodestra».
Salvini pensava da tempo di andare a trovare Berlusconi, sia per un gesto di cortesia e attenzione dopo la dolorosa operazione subita dal Cavaliere, sia per riannodare i fili del dialogo politico e sciogliere il gelo calato nelle ultime settimane. C’è un aspetto su cui il leader leghista vuole aprire un ragionamento: cosa fare il giorno dopo l’eventuale sconfitta renziana sul referendum, a partire dalla legge elettorale che dovrà sostituire l’Italicum.
La questione Parisi rimarrà sullo sfondo. Il messaggio di Salvini è riassumibile in un «non sono fatti miei, ma di Forza Italia». L’ex dg di Confindustria, però, ha le idee chiare. Ieri a mezzogiorno ha varcato la soglia della villa di Arcore e ha relazionato Berlusconi sulla due giorni di colloqui con i coordinatori regionali azzurri. Un primo step molto soddisfacente, l’inizio di un lavoro di pianificazione e riorganizzazione che il manager continuerà anche durante le vacanze che saranno rigorosamente in famiglia (e non a Villa Certosa). Parisi spiega così la sua posizione sui rapporti con la Lega: «Salvini mi sta simpatico, però non si vince con le estreme, può vincere solo una coalizione a guida moderata. Fermo restando che io più che moderato sono determinatissimo».
Occasioni di incontro tra Salvini e Parisi al momento non se ne vedono all’orizzonte. Il leader leghista non parteciperà alla convention organizzata dall’ex ad di Fastweb a settembre perché in quegli stessi giorni è previsto il raduno di Pontida. Qui, come annuncia il responsabile economico Armando Siri, Salvini «presenterà la sua visione di futuro per il Paese e i dettagli di un patto federativo tra Nord e Sud. Con un cardine fondamentale: la riforma radicale del nostro sistema fiscale con l’introduzione della flat tax».