In casa di Renato Mazzocchi, funzionario della Presidenza del Consiglio, i finanzieri hanno trovato quello che stavano cercando: 230 mila euro in contanti preparati in bustarelle. I militari sono andati a perquisire la casa di Mazzocchi nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma su Raffaele Pizza, il faccendiere finito nelle cronache per le intercettazioni in cui affermava di aver fatto assumere il fratello di Angelino Alfano alle poste.
Le perquisizioni a casa di Renato Marzocchi
Secondo quanto scrive il Corriere, soldi trovati a casa di Mazzocchi sarebbero serviti a pilotare i processi. Una ipotesi che sarebbe supportata anche da intercettazioni ambientali. A Mazzocchi i procuratori arrivano indagando sulla “cricca” di Pizza, quella che ha coinvolto anche il deputato Ncd Antonio Marotta. I soldi trovati in casa dell’ex capo della segreteria dell’allora ministro all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio sono stati considerati “provento di reato” e sequestrati dal Gip. L’accusa è quella di riciclaggio, ma è ancora chiaro il coinvolgimento di Mazzocchi nella cosiddetta “cricca”.
Per quanto riguarda i processi di cui la “cricca” voleva conoscere in anticipo le indagini, ai pm Alberto Orsini (commercialista che i pm considerano la mente del gruppo) ammette di aver ricevuto informazioni sulle indagini che lo riguardavano. Quello che i magistrati dovranno capire è se i soldi trovati nei cassetti di Marzocchi sono quelli pagati da Orsini per pilotare i processi a suo carico. IlGiornale