Che differenza c’è tra ottimismo e speranza?

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di Giuliano Guzzo

L’apparente somiglianza fra alcuni concetti, spesso, porta a trascurarne la reale differenza fino al punto di immaginarli identici anche quando in realtà sono radicalmente distinti. Un esempio significativo è quello di ottimismo e speranza, termini agli occhi di molti intercambiabili; peccato che siano radicalmente differenti. Infatti l’ottimismo guarda al positivo delle cose, la speranza al positivo della vita: senza speranza, quindi, è dura essere ottimisti, soprattutto è dura esserlo a lungo. Perché se l’ottimismo aiuta a vivere il presente facendo notare che c’è una parte del presente positiva e magari non considerata, la speranza aiuta a vivere il presente facendo notare che c’è il futuro: tutta un’altra musica.

Inoltre l’ottimismo è una caratteristica tipicamente individuale e non di rado temporanea, mentre la speranza può essere condivisa – sia perché vissuta collettivamente sia perché si può riporre speranza in qualcuno – e, se autentica, non tramonta. La maggior forza della speranza emerge anche dal fatto che è possibile mantenerla anche dopo una sconfitta o un fallimento – anzi è proprio allora, a ben vedere, che acquista il suo valore più alto, che la speranza diventa davvero se stessa –, mentre l’ottimismo normalmente si esprime solo durante una prova o una sfida. Un’ultima decisiva differenza è che l’ottimismo è qualcosa che ti aiuta a non essere triste, mentre la speranza è qualcosa che ti porta a sorridere. L’ottimismo tiene in piedi, la speranza fa volare.