Come era parso chiaro dall’inizio in Austria la sconfitta del candidato nazionalista Herbert Hofer in favore del verde Alexander Van der Bellen era dipesa da macroscopici e pacchiani brogli. La Corte Costituzionale austriaca, su ricorso della parte soccombente, ha difatti annullato il risultato elettorale ordinando la ripetizione del ballottaggio. Questo fatto dimostra una cosa certa: oltre che assassine, antidemocratiche, bugiarde e miserabili, le élite nazifasciste in salsa tecnocratica che guidano l’Occidente smidollato e decadente di oggi primeggiano pure nell’arte dell’imbroglio. Immaginate cosa sarebbe successo se in uno qualsiasi dei Paese dell’Unione Europea un candidato sgradito all’establishment fosse divenuto Presidente in virtù di un conteggio di schede grossolanamente taroccato. Come minimo i moderni “liberali e progressisti” avrebbero chiesto la rapida reintroduzione della sedia elettrica per smorzare sul nascere le velleità dei soliti “demagoghi” e “populisti”.
Oramai questi poveri psicopatici che guidano una Europa divenuta povera, sgomenta, rabbiosa, diseguale e furiosa non sanno più cosa inventarsi per rimanere abbarbicati al potere. Questa marmaglia eurista è pronta a tutto perché sa che l’unica garanzia per evitare di rispondere ora e adesso delle troppe atrocità commesse nel nome della “responsabilità” e del “consolidamento fiscale” consiste proprio nel non abdicare sotto i colpi fieri, continui e incessanti di un popolo finalmente libero dalla propaganda, pronto a gettare le basi per la costruzione di una nuova società egualitaria, onesta e giusta che germogli sul cadavere puzzolente e putrefatto di una globalizzazione liberista pensata e gestita ad uso e consumo di pochi masnadieri che cominciano finalmente a sentire il terreno franare sotto i loro piedi.
L’Economist, tra i più poderosi strumenti usati dalle élite per intontire, manipolare e soggiogare la psiche delle masse, comincia ora a piangere lacrime di coccodrillo. Come riporta la versione italiana on-line dell’Huffington Post, i vertici editoriali del settimanale inglese hanno improvvisamente dato il via ad una specie di commedia anglo-napoletana, scusandosi per avere cavalcato un sistema di potere sbagliato che ha decisamente fallito. Solo ora, piagnucoloni da strapazzo, vi accorgete dello scempio compiuto? Solo ora vi è chiaro che le vostre politiche, quelle stesse che producono suicidi, povertà infantili e morti evitabili connesse alla distruzione sadica della sanità, erano in realtà insensate e folli? Solo ora aprite gli occhi? Ora che avete finalmente maturato la certezza di non poter più disporre a piacimento della volontà di un popolino che rialza la testa?
Eh no, cari amici, ora è troppo comodo. Cosa volete fare? Cavarvela con tante scuse e amici come prima? Mi dispiace ma non credo sarà possibile archiviare un decennio di atrocità con un paio di articoli lacrimevoli e una pacca sulla spalle. Prima o poi per tutti arriva il giorno del giudizio, e il vostro si avvicina a passi da gigante. Dopo avere scatenato la più grande, sanguinaria, cinica e fredda guerra asimmetrica che la storia ricordi, i luridi artefici di cotanta infamia farebbero bene a mettere nel conto di dover affrontare in prospettiva una nuova e più implacabile Norimberga. Tutti i criminali, prima tracotanti e violenti, diventano in genere mansueti di fronte al Tribunale che infine li giudica. Per cui non bisogna lasciarsi intenerire dall’atteggiamento fintamente contrito che i baldanzosi picchiatori di ieri assumono strumentalmente oggi. Rifiutare con sdegno le scuse tardive e pelose di questa genia di profittatori senza ritegno è un imperativo morale. Fare giustizia perché le troppe vittime del nazismo tecnocratico abbiano una consolazione postuma è opera santa e degna.
Nessuno si lasci intenerire facilmente, così come i padroni non hanno mai mostrato segni di empatia di fronte alle disperate grida di dolore che salivano dal basso di una società umiliata e dolente negli anni della prolungata mattanza. Ognuno si assuma dignitosamente le sue responsabilità fino in fondo. Le èlite naziste e tecnocratiche che hanno tenuto in ostaggio l’Europa intera sentono che il loro crepuscolo è arrivato; sanno di avere perduto capacità di persuasione e di controllo evocando forze tenebrose e potentissime che non sono più in grado di dominare. Ora, balbettando scuse puerili, sono perfino sprofondate nel tragicomico e nel ridicolo. Non è ancora arrivato il tempo delle giustificazione pietose – sul modello de “io eseguivo gli ordini“ caro a Priebke -, perché come cantava Ligabue il meglio deve ancora venire…