Quando diciamo “estate”, di solito, in maniera automatica pensiamo al mare, al caldo e alla granita. Non ricordiamo quasi mai che in estate rispunta un fastidioso insetto che ci tormenterà per tutta la stagione: prende il nome di zanzara, ed infischiandosene della lunga contabilità delle pecore che ti ha permesso di prendere sonno è sempre lì pronta ad appoggiarsi su di te per pungerti e darti il tormento.
Inizialmente, per una questione nazionalistica, non dai adito alle sue provocazioni, perché lo ritieni un insetto extracomunitario – non è inglese – a causa della sua migrazione nei paesi più caldi. Ciononostante la situazione, giorno dopo giorno , diventa sempre più insostenibile e così decidi di passare all’azione. Con mossa felina sollevi la tua mano e con la massima sensibilità uditiva cerchi di rintracciare e colpire la zanzara, il tutto senza farti notare dalla stessa e dalla moglie che ti dorme affianco.
Tuttavia la zanzara ha seguito, durante l’inverno, un corso di mimetizzazione con l’aria e così riesce a sfuggire alla tua ira, anzi, per ripicca riesce a pungerti in punti impensabili [sì, anche lì … ndr]. La tua manata manca la zanzara e colpisce il viso di tua moglie, la quale anziché infastidirsi vede il gesto come un richiamo ai doveri coniugali. Amareggiato dal fatto di non aver centrato il bersaglio al primo colpo ne tenti un altro: questa volta provi la tecnica della “scafazzata”, per cogliere di sorpresa la zanzara. La tecnica prevede una posizione simil-fenicottero, che ti costringe a rimanere in equilibrio precario su una gamba e su un letto che minaccia improvvisamente di inghiottirti.
Amante della pace e contrario alle lobby delle armi, la tua unica arma è la “tappina”. Ormai sei pronto, dopo una lunga attesa e un’immobilità totale del corpo – tale da aggiudicarti il titolo di “Sbronzo di Riace dell’anno” – riesci ad udire la zanzara. Senza perdere un secondo passi all’azione: la colpisci senza pietà, scafazzandola contro il muro, il sangue schizza da tutte le parti, ricevi la chiamata dell’ Avis che ti invita a donare del sangue. Tua moglie semi dormiente ti invita a pulire il muro “s’annunca scafazzu a ttia”. Tu da bravo esegui il comando, ma monologando con te stesso ti dici che la prossima volta dovrai solo decidere se punire la zanzara o tua moglie.