MOVIMENTO CINQUE STELLE. Va bene, benissimo, conquista la Capitale ed espugna Torino. Le neo-sindache hanno tutta l’aria di essere donne squadrate e con le palle. Speriamo che sia così, perché se alla prova dei fatti tradissero il primo vero trionfo dalla fondazione del Movimento – “trionfa” ad ogni elezione, ma ancora governa pochissimo e spesso malissimo – le conseguenze sarebbero dolorose per loro e per le masse che mobilitano. Raggi e Appendino saranno per cinque anni osservate speciali: la prima dovrà spiegarci con calma cosa ci sia di vero nelle notizie degli ultimi giorni.
ROMA
Virginia RAGGI Roberto GIACHETTI
67,2% 32,8%
TORINO
Chiara APPENDINO Piero FASSINO
54,6% 45,4%
PARTITO DEMOCRATICO/RENZI. Avesse perso a Milano sarebbero state opportune le dimissioni del premier/segretario da entrambi gli incarichi. E lui non le avrebbe date, e le cose si sarebbero fatte difficili per tutti. Invece si salva per il rotto della cuffia grazie a Sala e a Merola, che si riconferma a Bologna. A Napoli aveva già perso ma la gaffe di un dirigente locale – lettera agli iscritti con invito a votare Lettieri contro De Magistris – ha reso anche il ballottaggio una sconfitta. Cosa succederà adesso? Niente. Renzi licenzierà un sacco di gente e cercherà di fare pulizia nel partito. E partirà seriamente con la campagna sul referendum di ottobre, in confronto al quale per lui le Amministrative valgono zero.
MILANO
Beppe SALA Stefano PARISI
51,7% 48,3%
BOLOGNA
Virginio MEROLA Lucia BORGONZONI
54,6% 45,42%
CENTRODESTRA. Il sogno di questo centrodestra che “uniti si vince” sfuma definitivamente. A Milano Parisi si avvicina ma non prevale, così come non avrebbe prevalso la Meloni a Roma con l’appoggio di Berlusconi. Lo schema bipolare proposto per vent’anni – con il Cavaliere in forma, a fare da collettore per mondi lontani e spesso nemici – non è più riproducibile e gli elettori bocciano le caricature. Spaventosa la debacle di Salvini, che dopo tutta l’onnipresenza televisiva perde ovunque ed ha pure il coraggio di farsi vedere da Vespa. Dal quale Vespa, in studio, c’è l’unica speranza di ripartenza per un progetto federativo nuovo, non berlusconiano non leghista non missino: Mara Carfagna, candidata a Napoli – dove Lettieri si arrende a De Magistris – e campionessa di preferenze.