Tempi di resoconti per l’industria cinematografica più grande del mondo. Hollywood – in realtà il primato apparterrebbe agli indiani, e guardiamoci dai cinesi: ma la città americana è ancora il simbolo della maggiore concentrazione di ricchezza e potere del cinema mondiale – traccia il bilancio dei suoi attori e stila la classifica dei protagonisti più remunerativi di sempre. Detta classifica non manca di sorprendere. Al primo posto non troviamo mica un interprete dell’ultimo decennio, e nemmeno dei due precedenti: bisogna andare addirittura al 1981 per trovarlo protagonista del primo “Indiana Jones”. Parliamo chiaramente di Harrison Ford, il quale si scopre il più lucrativo degli attori americani con la bellezza di 4 miliardi 871 milioni e 700mila dollari fatti guadagnare in carriera ai produttori. Non ve l’aspettavate, ed è comprensibile: due miliardi e qualcosa si sono aggiunti al bottino (che non era già male, per carità) soltanto con l’ultimo “Star Wars. Il risveglio della Forza”, che lo vede tornare protagonista nel ruolo di Han Solo. Fortunatamente solo in questo episodio, ché muore subito: perché il film è un insulto alla saga per come già descritto dal creatore George Lucas, che criticò aspramente la Disney per il risultato del remake. Ma tornando ai soldi, il successo di “Star Wars” fa balzare Harrison in cima a tutte le classifiche: e se lo merita, sebbene il maggior guadagno per le major non corrisponda automaticamente al maggior guadagno per lui.
Al secondo posto, ed anche questo vi sorprenderà, c’è Samuel Lee Jackson. L’indimenticato Jules Winnfield di “Pulp Fiction” (1994) raggiunge quota 4 miliardi 646 milioni e 800mila dollari e sfiora per un pelo il primato di Ford, ma non è difficile dire che in breve lo supererà. Il motivo? Larghissima parte di questa montagna d’oro viene dalla saga degli “Avengers”, che al contrario di Harrison per “Star Wars” lo vedrà di nuovo protagonista nei prossimi anni nel ruolo del solito Nick Fury (che non so se avete notato, non fa regolarmente un bel niente ma combina più casini di tutti gli altri eroi messi insieme). Secondo posto anche questo “drogato” dalla partecipazione a numerosi blockbuster negli ultimi anni, ma di ciò vive al giorno d’oggi il vecchio carrozzone hollywoodiano (il che esclude qualsiasi giudizio di merito sugli Avengers in sé: soltanto l’ultimo non m’è affatto piaciuto, mi aspettavo botte da orbi che non sono arrivate, sostituite da un inutile psicologismo). Al terzo posto troviamo Morgan Freeman: l’interprete di Dio nella geniale “Settimana” (2003) è stato anche lui molto attivo negli ultimi anni e le sue interpretazioni hanno portato nelle casse dei produttori ben 4 miliardi e 379milioni di dollari. A differenza dei colleghi Freeman ha un Premio Oscar da vantare nella bacheca della gloria che certamente avrà da qualche parte in casa: lo ha vinto nel 2005 per “Million Dollar Baby”, e i soldini vengono da produzioni originali più che da produzioni bulimiche come quelle appena citate. Bravo Morgan, nonostante alcune dichiarazioni un po’ leggere sul suo uso della cannabis a scopo terapeutico (legittimo, ma la prudenza in certi casi è d’obbligo).
I successivi posizionamenti vedono comparire gli attori di grido del cinema americano degli ultimi anni: quarto posto per Tom Hanks, quinto per Robert Downey Jr, sesto per Eddie Murphy, settimo per Tom Cruise, ottavo per Johnny Depp, nono per Scarlett Johansson – le paladine delle quote rosa stavano iniziando a scalmanarsi: ebbene l’attrice ha fatto 3 miliardi e 297 milioni di dollari, non si può dire che la fiducia nel sesso debole sia stata mal risposta – decimo posto, infine, per una bella faccia da cattivo come Gary Oldman. Difficile dire con esattezza l’esatta cifra incassata dalle prime dieci posizioni: ma non andremo lontano dalla realtà presumendola intorno ai trenta miliardi, il costo di una manovra lacrime e sangue di quelle serie. Bei numeri, niente da dire, qui non si scriverà mai che il profitto sia illegittimo. La critica è piuttosto alla rovescia: troppi soldi vengono investiti ab inizio nella macchina cinematografica, per tentare di condizionarne la resa a posteriori. Il che non sempre riesce, è il caso di taluni catastrofici flop che hanno fatto riflettere – si pensi a Johnny Depp, che essendo stato il più pagato fino al 2010 è precipitato negli ultimi anni nelle zone “basse” della classifica, a causa di alcuni film strapompati ma di struttura debolissima, risolti con dei clamorosi insuccessi al botteghino. Bene i soldi, insomma, quando si riesce a farli: ma per merito, che in fondo sempre di arte staremmo parlando. E’ immorale dare un prezzo a una pellicola prima di girarla.
Ma proseguiamo con la classifica, bando a considerazioni sull’iper-liberismo nel cinema che sebbene già espresse ci porterebbero lontano. Scorrendo a saltare le posizioni sotto alla decima si incontrano paradossi divertenti. Al quindicesimo posto c’è niente popò di meno che Anthony Daniels. E voi direte chi è Anthony Daniels, e soprattutto perché si trova più in alto di Robert De Niro, tanto per citare qualcuno? Ecco, il motivo è sempre quello dal quale ci volevamo allontanare: Daniels è l’interprete di C-3PO ancora in Guerre Stellari, e dunque risulta aver fatto incassare un sacco di soldi sebbene abbia soltanto dato vita al robot più rompiscatole – e probabilmente omosessuale – della storia del cinema. Transeat. Alla diciassettesima posizione attende invece Stanley Tucci: il nome non dirà niente ma si tratta di un bravo caratterista che dal 1985 è apparso in ben settantatre film alcuni dei quali niente affatto malvagi. Di conseguenza merita a nostro avviso il buon piazzamento ed anzi lo proponiamo per un Oscar onorario, quello al Miglior attore non protagonista. Chiunque altro dopo settanta film come minimo sarebbe diventato un volto familiare. Lui niente. L’emblema della professionalità. Per le femministe non paghe della Johansson segnaliamo tra i primi venti anche Cameron Diaz. Sembrerà bassa, ma c’è chi è andato molto peggio.
Carrellata finale di personaggioni che hanno incassato relativamente poco, con contestuale apparizione di attori italiani nelle loro partecipazioni a produzioni hollywoodiane: Jack Nicholson è 117esimo, superato di una posizione dalla protagonista di “Twilight” Kristen Stewart, 116esima. A proposito di vampiri Robert Pattinson è 128esimo, tristissimamente sopra Clint Eastwood al132esimo posto e a Russel Crowe al 133esimo. Elajah Wood, il Frodo de “Il Signore degli Anelli”, è 102esimo davanti ad Arnold Scwarzenegger al 103esimo posto. Altre leggende del cinema attendono più in basso, Robert Redford è 157esimo ma supera l’ultimo 007 Daniel Craig,158esimo. Al Pacino langue tristemente al 185esimo posto, mentre bisogna scorrere ancora più di cento posizioni per trovare Monica Bellucci, 282esima, e Roberto Benigni, 712esimo. Ecco finalmente spiegato cos’avrà chiesto il comico a Renzi in cambio dell’endorsement al referendum d’ottobre: chiamare l’amico Obama prima della fine del mandato e chiedergli un piazzamento più degno.