Non è un segreto per nessuno che la tentazione di «buttarsi» in politica, a fine carriera, è una calamita per molte facce conosciute, attratte dalla voglia di cavalcare ancora l’onda. Simona Tagli, 52 anni, figura nell’esercito dei bocciati. Era scesa in campo a Milano con Fratelli d’Italia sostenendo Stefano Parisi e aveva scelto sui suoi manifesti un cruciverbone, tanto per rispolverare nella testa della gente perché era diventata famosa in tv. Ma il suo programma «Meno piste ciclabili e più sicurezza», basato sul dar spazio alle auto a discapito delle due ruote nella città della Madonnina, è bastato solo a farle ottenere 31 voti.
È andata peggio a Roberta Beta, ex gieffina, candidata nella lista Roma Popolare a sostegno di Alfio Marchini, che ha ottenuto solo due preferenze e forse non ha convinto nemmeno i suoi familiari. Flop anche per l’ex calciatore Daniele Massaro. L’attaccante, che con la Nazionale italiana ha ottenuto il titolo di campione del mondo nel 1982, schierato da Forza Italia a Milano, si è fermato a 384 voti.
In casa Lega Nord Matteo Salvini ha fatto incetta di voti (8mila) al contrario dello storico autista di Umberto Bossi Pino Babbini (74 voti) e del suo successore, Aurelio Locatelli (14), che è stato al servizio del fondatore della Lega Nord e ora di Salvini. A Roma Irene Pivetti si era candidata nella lista «Noi con Salvini» e ha ottenuto 323 preferenze. Con Forza Italia, invece, c’era Luigi Amicone, giornalista direttore di Tempi che si è piazzato sesto con 1.579 preferenze.
Solo in 362, invece, hanno scelto Alberto Veronesi, figlio dell’oncologo Umberto, che figurava nella lista «Beppe Sala sindaco» mentre Piero Maranghi, figlio del delfino di Enrico Cuccia, ha avuto 312 voti. Poco da ridere anche per il comico Giobbe Covatta, capolista dei Verdi a Roma: per lui 120 crocette. Pessimo risultato anche per Daniela Martani, ex hostess Alitalia ed ex concorrente del Grande Fratello, che nella capitale stava con i Verdi. Non bastano 364 voti invece ad Alessandra Mussolini, capolista di Forza Italia a sostegno di Alfio Marchini, ancora meno per la sorellastra Rachele. Non è andata bene nemmeno ai figli di papà. Maria Fida Moro, primogenita dello statista Aldo, candidata con i «Democratici e popolari più Roma» per Giachetti è stata scelta da 44 elettori. Ha convinto poco anche Giacinta Ruspoli, 28 anni, avvocato, figlia di Sforza «Lillio» Ruspoli, schierata con la Meloni; Giuseppe Cossiga, figlio dell’ex capo dello Stato Francesco, candidato capolista a Roma per «Federazione Popolare per la libertà» sempre con la Meloni (24 preferenze). Piera Levi Montalcini, nipote di Rita Levi Montalcini, tra le file del Partito democratico a Roma, ha ottenuto 220 preferenze. Nessun traguardo nemmeno per Alessia Filippi, campionessa azzurra di nuoto, capolista della civica di Roberto Giachetti, che ha portato a casa solo 57 preferenze.
Claudio Pizzarotti, papà del sindaco di Parma Federico, si è fermato a 33 preferenze in quel di Castellarano (Reggio Emilia). Ma il record in negativo l’ha ottenuto il diciottenne Aldo Maria Biscardi, nipote del celebre giornalista sportivo Aldo Biscardi, candidato a Roma con La Destra di Storace: ha preso un solo voto. IlGiornale