di Redazione
È il sessantesimo, il Bayern Monaco perde 0-2… che partita, quella della Juve, che partita per Morata. Lo sapeva bene Guardiola, «sanno difendere benissimo in 9 dietro il pallone». Allegri sa che c’è bisogno di essere prudenti e sfruttare le lacune difensive della difesa del Bayern, ed ecco che alla Juve bastano solo sei minuti per far entrare i tifosi in un sogno. Morata difende il pallone, la difesa del Bayern è alta, scarica su Kheidira che lancia Lichsteiner, Alaba copre male, il pallone finisce al limite d’area rimpallato dalle gambe di Neuer. Al limite c’è Pogba che lo piazza. È goal. Questione di centimetri tra il pallone e i piedi dei giocatori del Bayern. Uno a zero per i bianconeri. Mancano 84 minuti ancora. Al ventiquattresimo la Juve rimane alta, Neuer gioca i suoi soliti palloni con i piedi, imbuca, Kheidira intercetta il pallone e arriva a Morata che con un pallonetto insacca alle spalle di Neuer. Il guardalinee sbandiera, annullato. Grave errore del guardalinee Kimmich manteneva Morata in gioco, il gol era valido. Ventottesimo coast to coast di Alvaro Morata, si libera di Alaba, grande slalom ai danni di Xabi Alonso prima e Kimmich dopo, i difensori del Bayern lo chiudono e lui scarica su Quadrado che da dentro l’area di rigore si libera di Lham con una finta e calcia sul primo palo. Goal. 0-2.
Quarantaduesimo, Thomas Muller imbeccato dentro l’area di rigore si libera bene e calcia. Respinge Buffon, il pallone trova le gambe di Lewandowski che vede il pallone all’ultimo e spedisce fuori. Un minuto all’intervallo ed è Manuel Neuer a salire in cattedra con una parata strepitosa, nega il tap in vincente a Quadrado. Inizia bene la Juventus nel secondo tempo, due occasioni per Morata, nella prima ruba palla ad Alaba, attacca la porta e calcia centrale, Neuer para senza problemi. E poi Ancora Pogba per Morata, grande progressione, dribbling dentro l’area, tutto bello tranne la conclusione, alta sopra la traversa.
…ed ecco il primo cambio esce Xabi Alonso ed entra l’ex Coman. Cambierà la partita. Tutte le azioni pericolose vengono da li. Allegri sostituisce Kheidira uno dei migliori in campo, Stefano Sturaro, non entrerà benissimo, sbaglierà molti palloni, non è il solito Sturaro. Al settantaduesimo Allegri decide di cambiare Morata per Manduzukic, il croato reduce da un fastidio muscolare. Al settantatreesimo Coman recupera un pallone perso, lo gioca su Douglas il quale crossa dentro area, Lewandowski non si fa aspettare e timbra. Uno a due , si riaccende l’Allianz, si riaccende il Bayern. Adesso è la Juventus ad avere timore e ad abbassarsi troppo, il Bayern spinge, la Juventus non riesce a giocare nessun pallone, non rifiata. L’ultimo cambio della Juventus è Pereyra per Quadrado. 3 minuti di recupero segnala il quarto uomo, ne basta uno solo al Bayern Monaco. Coman straripante sulla destra crossa in mezzo, Muller da solo di testa. Gol 2-2. Il sogno diventa amaro. Si va ai supplementari.
La Juventus sembra in netta difficoltà mentale e fisica. Al 93° ci riprova con le ultime forze e con l’orgoglio è Lichtsteiner che conclude l’azione della Juventus, lo svizzero riceve un ottimo pallone da Mandzukic, Neuer si allunga e blocca il tiro. Ultimo cambio per Guardiola, Thiago Alcantara per Ribery, bastano 7 minuti per dare ragione a Guardiola. Thiago la gioca su Muller che chiude l’uno due, è proprio il giovane spagnolo che calcia di prima e insacca alle spalle di Buffon. Tre a due per i Bavaresi. La Juventus ci crede, ha l’obbligo di crederci, ma due minuti bastano per svegliare tutti dall’incubo. Coman mostra il talento che è ripagando la fiducia di Guardiola e facendo disperare i suoi ex tifosi, è il diciannovenne che mette il punto esclamativo alla partita con un’azione prorompente, grande corsa sulla fascia, rientra sul mancino ed è gol. Quattro a due. Proprio lui, che mise piede in campo 9 mesi fa all’ottantottesimo con la Juventus in finale di Champions per alimentare le speranze dei tifosi di agguantare il pareggio contro il Barcellona, chiude definitivamente il sogno Champions agli stessi tifosi. Per una notte, per quella notte, l’eroe era con gli avversari, l’eroe è il ragazzino che è dovuto andare fuori per dimostrare quello che valeva.