Gli analisti dei flussi elettorali, quelli che traducono in numeri gli umori (e i rumori) degli elettori, in attesa di un quadro chiaro, definitivo, vanno sostenendo che Giorgia Meloni goda di un appeal maggiore rispetto a quello offerto da Guido Bertolaso. Dietro di loro, anche se a distanza, Francesco Storace e Alfio Marchini. Tutto ciò in contesto dove il centrodestra è tale, cioè unito. Ma visto che si va verso una frantumazione della coalizione, dove ognuno correrà in proprio, l’ unica certezza è che il centrodestra diviso è destinato a perdere.
E allora prende corpo il ragionamento opposto: quanto vale la candidatura di Giorgia Meloni? E quanto pesa Guido Bertolaso? «Bisogna fare molta attenzione nell’ analizzare questa situazione», spiega Maurizio Pessato dell’ istituto Swg, «perché la teoria viene superata dalla pratica. Se la Meloni gode di un presunto maggior appeal, questo non significa che è più forte di Bertolaso. L’ appoggio di Silvio Berlusconi, soprattutto a Roma, può rivelarsi determinante, portando in dote all’ ex capo della protezione civile quei punti percentuali in grado di fargli superare la Meloni. Resta il fatto che il centrodestra diviso non piace agli elettori, disorienta, sconcerta». Insomma, il valzer di questi giorni rischia di rivelarsi un ballo indigesto per tutti. Eppure dalle parti di Fratelli d’ Italia il ragionamento in atto diverge notevolmente dalla realtà. Come ha raccontato ieri il Corriere della Sera gli esponenti di Fdi si sarebbero fatti scudo di tutti gli attacchi grazie ad un «sondaggio volante» ancora in via di elaborazione che darebbe risultati chiarissimi, e impietosi, per Bertolaso: con la Meloni in campo, l’ex capo della Protezione civile si fermerebbe al 9-10% «come Marchini», mentre «Giorgia sarebbe testa a testa con Giachetti», attorno al 17-18%, a un passo dal ballottaggio. Possibile. Ma stando al sondaggio realizzato da Index Research per PiazzaPulita, il programma de La7 condotto da Corrado Formigli, al primo turno la grillina Virginia Raggi è data al 33%, in vantaggio sia rispetto a Roberto Giachetti (30%), sia rispetto a Guido Bertolaso (15%). Niente, come si vede, è più certo dell’incerto. Enrico Paoli per Libero