Paternò, appalti scuole. L’ingegnere Ciatto contro l’Amministrazione

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comuneNota stampa dell’ingegnere Uccio Ciatto. La precisazione è in merito “alla polemica divampata sulla stampa locale in riferimento alla gara d’appalto per i servizi di ingegneria ed architettura (progetto) relativa all’efficientamento energetico di due istituti scolastici di Paternò”. Ciatto inizia partendo da un quadro oggettivo dei fatti: “Il capo settore LL. PP. del Comune di Paternò, Ing. Eugenio Ciancio, bandisce due procedure aperte per i individuare i due progettisti cui affidare l’incarico di progettazione prima indicato. La stranezza consiste nel fatto che tale bando di gara prevede la scadenza della presentazione dell’offerta entro le ventiquattr’ore successive all’invito (01.03.2016), la celebrazione della gara il 02.03.2016 ed il compimento dell’opera (progetto esecutivo) e relativa consegna entro i successivi sette giorni (09.03.2016)”.

“La ristrettezza dei termini scatena un putiferio e ci può stare – su  tale argomento tornerò tra breve – ma la cosa assolutamente non condivisibile è il crucifigge cui viene sottoposto l’Ing. Ciancio. Si adombra che possa avere agito in questa maniera per chissà quali inconfessabili motivi. Di certo per favorire qualcuno. A scanso d’equivoci non ho partecipato alla gara sebbene invitato, quindi non posso essere tra i favoriti che vogliono  allontanare da loro  i sospetti”.

“L’ing. Ciancio non ha bisogno di alcun avvocato difensore e, lungi da me l’idea di condurre una difesa d’ufficio dello stesso, sulla cui dirittura morale non possono esservi dubbi, mi preme stigmatizzare l’idea che qualsiasi cosa si faccia, ancorché piuttosto fuori dall’ordinario, scateni nella nostra città il sospetto di chissà quale raggiro o, peggio, un fiume di dietrologia teso a dimostrare che c’è del marcio. Quanto detto passi per i giornalisti che vendono notizie e che in alcuni casi non dominano la materia di cui parlano e si fidano delle loro fonti, ma non può passare per i Professionisti (le fonti giornalistiche – architetti ed ingegneri) che dovrebbero essere addentro alle norme che regolano la loro professione  e deontologicamente predisposti a ritenere sempre (fino a prova contraria) il comportamento di un loro collega  al di sopra di ogni sospetto. Per i Professionisti non può passare. O dimostrano le loro asserzioni o tacciano. Vediamo quindi se la gara bandita dall’Ing. Ciancio era tecnicamente manovrabile o meno”.

L'ingegnere Uccio Ciatto, stimato professionista paternese

L’ingegnere Uccio Ciatto, stimato professionista paternese

“Ciancio ha invitato alla gara cento persone, dicasi cento, ed ha ricevuto, nonostante il brevissimo termine assegnato,  come era facile immaginare circa il 25% delle adesioni (per l’esattezza 24 buste). Chi si occupa di lavori pubblici e di gare di progettazione sa che, superate le dieci offerte, si va col taglio delle ali e così via. Cioè la gara diventa assolutamente ingovernabile. Nessuna operazione truffaldina può sottendere una procedura aperta a cui sono invitati cento operatori economici e chi sostiene il contrario, almeno tra gli addetti ai lavori, o è stolto o in malafede”.

“Venendo al merito della questione, il problema non è tanto la ristrettezza dei termini di presentazione delle offerte, quanto quello del tempo disponibile per l’esecuzione della prestazione che è veramente insufficiente per una prestazione non dico ottima, ma degna di essere guardata. Ma questo purtroppo non è colpa dell’ing. Ciancio, ma dell’idiozia regionale e principalmente del fatto che l’Amministrazione Comunale non abbia mai tentato di dotarsi di un parco progetti. Forse risparmiando su qualche patrocinio e/o contributo a sagre, società inconcludenti e feste varie di quartiere, se non  addirittura di vie cittadine  potrebbe dotarsi di qualche progetto definitivo sì da poter partecipare a questi bandi che prevedono scadenze da giorno prima della pubblicazione”.

Mi sia consentita un ultima considerazione. Fossi stato nei panni dell’Ing. Ciancio avrei individuato i due professionisti che ritenevo in grado di poter eseguire il servizio, nel pur brevissimo tempo a disposizione, e avrei loro conferito l’incarico, atteso che la legge me lo consentiva, trattandosi di incarico il cui onorario è inferiore ad € 40.000,00. Ma lui no, volendo agire nella massima trasparenza, ha bandito una gara, assolutamente non manovrabile e travolto dai sospetti assurdi l’ha bloccata. Cosa assolutamente comprensibile, anche se da me non condivisa. Sarebbe dovuto andare avanti fino alla fine. Infine una stoccata precisa all’Amministrazione Comunale: “La morale è che la città, per insipienza dell’Amministrazione che, non solo non si dota di un parco progetti, ma che non ha difeso nemmeno il suo funzionario che si è esposto  unicamente nell’interesse della città, ha perso di certo la possibilità di usufruire di un finanziamento del 1,2 mln di euro per migliorare la qualità assolutamente scarsa di due edifici scolastici“.