Come riportato da Repubblica, dovranno firmare nell’ufficio della Polizia municipale a Palazzo Zanca un minuto prima dell’inizio e un minuto dopo la fine dei lavori della commissione di cui fanno parte. E’ una sorta di Daspo per i consiglieri comunali quello firmato dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Messina Maria Militello che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro a conclusione dell’inchiesta sulla gettonopoli messinese che solo nel 2014 è costato alle casse del Comune di Messina quasi un milione di euro.
Ecco i nomi degli inquisiti: Carlo Abbate (Pd), Pietro Adamo (Movimento Siamo Messina), Pio Amadeo (Movimento Articolo 4), Angelo Burrascano (Il Megafono-Lista Crocetta), Giovanna Crifò (Forza Italia), Nicola Salvatore Crisafi (Ncd), Nicola Cucinotta (Pd), Carmela David (Udc), Paolo David (capogruppo Pd), Fabrizio Sottile (Movimento Siamo Messina), Benedetto Vaccarino (Pd) e Daniele Santi Zuccarello (Movimento progressisti democratici). Il record della permanenza-lampo in commissione è del capogruppo Pd Paolo David che ai lavori è riuscito a partecipare per soli venti secondi. E alcune conversazioni intercettate dalla Digos non lasciano spazi a dubbi sulla condotta dei consiglieri assenteisti: “Io voglio questo c…di indennità. A me di fare le commissioni non me ne fotte niente, io voglio solo l’indennità”. Ma il procuratore aggiunto Barbaro, a propoposito delle “presenze-lampo” dei consiglieri rivela: “Per adottare la misura dell’obbligo della firma abbiamo considerato soltanto i consiglieri che erano presenti alle sedute per meno di tre minuti. Se avessimo utilizzato un limite di tempo più ampio la cosa avrebbe interessato praticamente tutto il consiglio”.