Sono come quelle scosse telluriche che si perpetuano innocue per mesi senza creare danni, e che in alcuni casi (come avviene coi terremoti veri) esplodono in veri e propri disastri che mettono tutto a soqquadro. Così scricchiola e vacilla la maggioranza consiliare paternese di centrosinistra, mostrando malcontenti e sollecitando serie riflessioni sulle azioni mancate della giunta in carica. Si è reso infatti necessario un confronto fra i capigruppo del Partito Democratico, il consigliere Giancarlo Ciatto, e del movimento “Cittadini in Comune”, Lorenzo Arcoria, chiesto dal presidente del Consiglio Comunale Laura Bottino, con il primo cittadino Mauro Mangano. Solo alcuni mesi fa, pochi più di due, Freedom ha ospitato le fortissime dichiarazione dell’ex capogruppo proprio di “Cittadini in Comune”, Salvatore Fallica, che ha esortato l’amministrazione comunale (criticandola) a cambiare rotta e ad intraprendere un cammino realmente proficuo per la città di Paternò. Fallica, senza timore e con la dignità di un cittadino e rappresentante che ha le idee chiare su ciò che occorre, a suo tempo ha perfino suggerito alcune possibili soluzioni per uscire fuori da questo stato di immobilismo dell’amministrazione. Ancora l’eco di quell’esigenza non si è attutita ed anzi sembra essersi rinvigorita se anche Giancarlo Ciatto, eccezionale difensore dell’operato del sindaco, ripropone con insistenza la questione del necessario rilancio che tarda ad arrivare dopo già due anni di governo della città.
Pare si sia resa necessaria finanche una convocazione straordinaria degli iscritti al Partito Democratico di Paternò, per sondare gli umori e decidere insieme quali azioni intraprendere. I prodromi della crisi ci sono tutti, e adesso non rimane che attendere una svolta che potrebbe mostrarsi sotto forma di un cambiamento di marcia nella giunta. O addirittura, come qualcuno ha suggerito (il consigliere del Pd, Nino Valore) un ritorno alle urne, perché ovviamente non sarebbe il caso di continuare nell’ipotesi di un mancato sostegno della maggioranza consiliare. Così il nuovo vertice organizzato per lo scorso 24 Marzo (secondo incontro in meno di dieci giorni), che avrebbe dovuto vedere a confronto nuovamente il presidente del Consiglio Comunale Bottino e gli interlocutori capigruppo del Pd e di Cittadini in Comune, Ciatto e Arcoria, insieme al sindaco Mangano, è saltato. Ed al suo posto si è tenuta la riunione del partito Pd, per verificare l’indice di gradimento e possibilmente la discussione sull’apertura a nuove alleanze per riconfigurare un quadro amministrativo che non soddisfa più anzitutto la base.
Sì, non sono congetture campate in aria, perché se si discute di aperture e dialogo (dialogo incoraggiato dallo stesso sindaco Mangano), non si possono escludere collaborazioni dettate dalla contingenza, e rimane quindi da capire come si concretizzerebbero queste collaborazioni. Anche se tutti si dicono fermi sulle loro posizioni, nei banchi della minoranza quasi tutti si mettono a disposizione per trovare soluzioni alla situazione di stallo. Su questa linea di collaborazione per il “bene comune” si pongono i consiglieri Francesco Rinina, Pietro Cirino e Alfio Virgolini. Sulla linea della coerenza, invece, procede il consigliere d’opposizione Vito Rau, che non avrebbe alcuna intenzione di porgere una mano ad un’amministrazione che orami da tempo ha dimostrato l’incapacità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Per Rau “Il tempo delle stampelle è finito”.
Sarà una collaborazione realmente genuina che offrono alcuni consiglieri d’opposizione o c’è dell’altro? Potrebbe forse, anche se alcuni (come Rinina), si dicono non aspiranti a poltrone. Alcuni altri, invece, pare si siano resi disponibili a guardare positivamente all’ingresso di un componente dell’opposizione in giunta, mutando di fatto il volere popolare. Ma solo il sindaco potrà acconsentire ad un rimpasto di giunta così evidentemente traumatico, dunque ad un rimpasto. Al di là dei possibili colpi di scena, l’amministrazione Mangano non potrà sottrarsi a questi solleciti che arrivano univoci anche dai sostenitori, oltre che risolvere la crisi che s’impone con maggiore evidenza.
IL COMMENTO DEL DIRETTORE DI BELLA: CI SI ASSUMA LA RESPONSABILITA’ DI UN EVENTUALE INCIUCIO
In questo consiglio comunale siedono 18 consiglieri in maggioranza e 12 in opposizione. Mi perdonerete se scrivo a chiare lettere, senza ipocrisie e fraintendimenti, che penso esista almeno uno tra i 12 membri della minoranza interessato a sostenere Mauro Mangano nel caso in cui questo non dovesse più risultare autosufficiente. Bisogna dire fin da adesso ai paternesi che, se si concretizzerà questo stravagante scenario, non solo i diretti interessati daranno modo di coprirsi di ridicolo di fronte la città, ma avranno dimostrato il loro reale interesse, cioè quello di permanere a Palazzo Alessi il più possibile. Sono costretto a complimentarmi con il consigliere del Pd Nino Valore, nonostante le sue stupide sparate contro il giornale. Il consigliere su citato ha auspicato coerenza e il ritorno alle urne, semmai Mangano non dovesse uscire indenne da questo fisiologico e scontato confronto di maggioranza. Ma, ovviamente, mi tocca anche ricordare che il prestigio e l’indennità percepita fanno sempre comodo. Per questo, dico a chiunque penserà di fare gli interessi della città accordandosi con chi fino ad adesso ha criticato, che farebbe bene a ponderare con coscienza ed onestà intellettuale ogni azione da intraprendere. I primi a cui si dovranno dare risposte saranno i cittadini. Sempre e comunque.