In Atti 4, 13-14 è scritto che i capi, gli anziani e gli scribi di Gerusalemme, di fronte a Pietro e Giovanni, gente semplice e poco istruite, rimanevano stupiti. Ma ciò che li rendeva senza parola era vedere l’uomo che era stato guarito dagli apostoli, che stava lì in piedi accanto a loro. Lo stare in piedi è il segno distintivo degli umani perché indica dignità ed è il modo più umano di relazionarsi con gli altri. È anche il segno della resurrezione e quindi la caratteristica dei cristiani, discepoli del Risorto, l’Agnello immolato che sta “ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi” (Ap 5, 6). Da un pò di tempo ci sono gruppi di cattolici chiamati “Sentinelle in piedi” che ritti, silenti e fermi, in difesa della libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna. Non fanno niente di particolare: si ritrovano in una piazza e, in piedi, leggono, in silenzio. Cosa c’è di provocatorio in questo? Eppure ogni volta che si riuniscono vengono provocati, contestati, aggrediti, perché i cristiani con una identità, una dignità e un compito, disturbano. Ma questa è l’ora dei cristiani, l’ora di uscire e difendere la dignità della persona umana, le libertà fondamentali dell’uomo, il rifiuto della violenza. È urgente uscire all’aperto, all’attacco e non stare a guardare; occorre avere il coraggio di testimoniare a testa alta la nostra fede, senza paura, certi di essere portatori di un messaggio di amore e di speranza. Cristiani non tiepidi, ma coraggiosi, ci dice continuamente Papa Francesco, che annunciano il Vangelo della gioia in ogni momento e in ogni luogo. È un dovere che scaturisce dal mandato missionario affidato dal Cristo risorto ai suoi apostoli i quali, da subito, con grande “parresia”, hanno vissuto sino al dono della vita. È l’impegno affidato ad ogni fedele col battesimo e da vivere con la coerenza e la santità della vita. Se ci guardiamo attorno ci accorgiamo che c’è bisogno di questo tipo di testimonianza, per dare un senso nuovo alla vita quotidiana, per un nuovo umanesimo cristiano.
Padre Salvatore Alì