Come scrive Il Messaggero, tra i tanti alias che era solito usare per delinquere c’era il più classico degli Aziz, ma all’anagrafe era Amine Aassoul, classe 1986. Questo il nome dell’ubriaco che ieri notte ha ucciso con una bottigliata alla gola David Raggi, 27enne ternano morto sul colpo. In Italia dal 2007, Amine non ha fatto altro che commettere reati. Spaccio e furti, la sua specialità. Personaggio conosciuto nella Marche, una regione che ha girato in lungo e in largo per delinquere fino all’espulsione. Uscito dalla porta è rientrato però dalla finestra. Una finestra chiamata Lampedusa, dove il marocchino è sbarcato per la seconda volta nel 2014 per tornare in Italia. Più precisamente per raggiungere Terni dove la mamma si è sposata con un ternano. Appena messo piede sul territorio italico ha chiesto l’asilo politico al tribunale di Caltanissetta, che per via del suo curriculum criminale lo ha respinto, ma Amine ha fatto ricorso per questo non poteva essere espulso. Si doveva attendere la decisione dell’Appello. Una decisione che ormai arriverà fuori tempo massimo perché il peggio si è consumato: la morte di un ragazzo per mano di ubriaco clandestino, pardon richiedente asilo.