Non è finito l’assedio della Procura di Milano a Silvio Berlusconi. Dopo averla tenuta a lungo a sonnecchiare, la Procura schiaccia l’acceleratore sulla cosiddetta indagine Rubyter, che vede il Cavaliere accusato di corruzione in atti giudiziari.
Pochi minuti fa il procuratore Edmondo Bruti Liberati ha annunciato con un comunicato che sono state perquisite questa mattina le abitazioni “delle partecipanti alle cosiddette “serate di Arcore””. Sono le giovani donne che sono sfilate nell’aula del processo a Berlusconi e che hanno negato di avere partecipato ad alcunchè a sfondo sessuale, e che per questo sono state incriminate. Nelle scorse settimane i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio avevano interrogato numerosi amici della ragazze, alla ricerca di riscontri all’accusa di corruzione. Questa mattina, il blitz. A venire perquisito è anche l’avvocato Luca Giuliante, ex difensore di Lele Mora, accusato anche lui di corruzione. Per tutti, l’accusa formulata dai pm è “in concorso con Berlusconi Silvio”.
Il tema è quello dei soldi che Berlusconi per sua stessa ammissione ha versato a numerose delle ragazze per risarcirle del danno di immagine e di carriera dovuto all’esplosione dello scandalo. Per la Procura si tratta invece del prezzo del silenzio e delle bugie su quanto avveniva davvero ad Arcore. Le ragazze – compresa Ruby – erano finite nel registro degli indagati insieme a Berlusconi e a Giuliante e agli avvocati Ghedini e Longo in seguito alla trasmissione degli atti alla Procura da parte dei giudici dei processi di primo grado. Anche la sentenza di secondo grado del processo Ruby 2, depositata nei giorni scorsi, insiste nel considerare quei versamenti la prova del reato di corruzione in atti giudiziari. Non ci sono, allo stato, notizie di perquiszioni o altri provvedimenti diretti contro Berlusconi, ma è chiaro che nel mirino c’è soprattutto lui.
IlGiornale