L’Isis avanza, si sta prendendo la Libia. L’Italia ora è a portata di missile ed è entrata ufficialmente nella lista di Paesi nemici dello Stato islamico,tanto che Paolo Gentiloni è stato definito ministro “dell’Italia crociata”. L’allarme è rosso, dunque. Ci si trova davanti a una catastrofe. Catastrofe per la quale “la colpa è nostra, dell’Occidente”, almeno secondo Romano Prodi. Ma non è tutto. Perché intervistato da Il Fatto Quotidiano, il Mortadella a cui non è riuscita l’ascesa al Colle, individua anche un altro responsabile per l’avanzata del Califfato: Silvio Berlusconi.
Livore e delirio – “Cosa bisogna fare non lo so – spiega Prodi -. Oggi non lo so più, mi creda. So bene quanto si sarebbe dovuto fare dopo la caduta di Gheddafi. Bisognava mettere tutti attorno a un tavolo, invece ognuno ha pensato di poter giocare il proprio ruolo”. E ancora: “Si tratta di un errore nostro. Delle potenze occidentali. La guerra in Libia del 2011 fu voluta dai francesi per scopi che non lo so… certamente accanto al desiderio di ristabilire i diritti umani c’erano anche interessi economici, diciamo così”. E l’Italia, per l’ex premier, “ha addirittura pagato per fare una guerra contro i propri interessi”. Si arriva dunque a Berlusconi, che “si è fatto trascinare dalla Francia ed è entrato in guerra. Il presidente del Consiglio in carica era Silvio Berlusconi. Adesso la Libia è caduta nell’anarchia e nel caos più assoluti”. Chiaro, no, il sillogismo di Prodi? Tutta colpa del Cavaliere se oggi lo Stato islamico è alle porte di casa nostra. Parola di quello che avrebbe potuto essere il presidente della Repubblica più parziale della storia repubblicana…