“Trump non è una minaccia. Non lo considero un irresponsabile, ma sarà fondamentale dialogare con lui comprendendo le ragioni degli americani.” È questo il giudizio espresso da Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale, durante un’intervista a Start su Sky TG24. L’ex presidente della Camera si è detto favorevole al dialogo tra l’Italia e gli Stati Uniti, sottolineando come il governo stia gestendo positivamente i rapporti transatlantici. “Con una Ue indebolita, il dialogo tra Roma e Washington è cruciale. Sui dazi, però, tutelare gli interessi nazionali significa lavorare in sinergia con gli altri Paesi europei,” ha aggiunto.
Non sono mancati gli elogi alla premier Giorgia Meloni, verso cui Fini ha espresso un’aperta ammirazione: “Non ci credevo molto all’inizio, ma devo riconoscere che il suo grande merito è stato ricompattare una comunità politica che sembrava frammentata. Inoltre, ha dimostrato con i fatti una chiara postura internazionale per l’Italia: senza ambiguità dalla parte di Kiev e, al tempo stesso, consapevole della necessità di politiche europee meno astratte e ideologiche. Va bene il desiderio di un’Europa più pulita e green, ma senza strangolare l’economia reale di alcuni Paesi e i loro settori industriali.”
Sul futuro della destra, Fini ha auspicato un maggiore impegno in tema di immigrazione: “Se la destra vuole essere in sintonia con i suoi valori, deve garantire sicurezza alle frontiere, ma anche lavorare seriamente per l’integrazione di chi ha diritto di restare. Penso a chi ha un permesso di soggiorno e ai loro figli nati qui. Perché rifiutare a priori l’idea di uno ius scholae? Meloni ha detto che non è nel programma, ma diamo tempo al tempo.”
Un intervento, quello di Fini, che riporta al centro del dibattito il ruolo dell’Italia nella politica internazionale e le sfide interne che attendono la destra al governo.