Il Tribunale del Riesame di Catania ha accolto l’istanza della Procura, che aveva contestato la decisione del Gip, e ha disposto gli arresti domiciliari per alcuni indagati eccellenti. Tra questi figurano il sindaco di Paternò, Nino Naso, l’ex assessore Turi Comis, Pietro Cirino, oltre a Vincenzo Morabito, noto esponente mafioso, e Natale Benvenga, anch’esso legato alla criminalità organizzata. I cinque sono accusati di aver orchestrato un accordo di scambio elettorale con la mafia. Si tratta comunque di arresti “sospesi” in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione”.
L’appello era stato presentato dai pm Alessandra Tasciotti e Tiziana Laudani, con il visto del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo. Nonostante la decisione favorevole agli arresti, questi non sono ancora esecutivi poiché il Tribunale ha sospeso l’ordinanza, consentendo la possibilità di un ricorso in Cassazione.
Il Tribunale, guidato da Giuliana Sammartino, ha riconosciuto la presenza di gravi indizi che suggeriscono l’esistenza di un patto illecito tra Naso e il clan Morabito-Benvegna, mediato da Cirino. Tale accordo prevedeva un sostegno elettorale in cambio di favori, come l’assunzione di parenti di membri mafiosi e l’assegnazione a Comis di un assessorato con rilevanza economica.