Caso Cantastorie a Paternò: la famiglia Busacca ritira il materiale storico

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Presa di posizione con beffa, sui cantastorie a Paternò. Dopo il servizio pubblicato da Freedom24 online alcuni giorni fa, ripreso anche dall’emittente biancavillese VideoStar e letto da migliaia di cittadini, arriva come detto la decisione. Una decisione forte, assunta proprio qualche giorno fa: la famiglia dei cantastorie Busacca, nella persona della nipote Cettina Busacca, ha diffidato l’amministrazione comunale. Qui di seguito le parti salient del documento legale: In occasione dell’apertura della Casa Museo dei Cantastorie da parte del Comune di Paternò in data 14 febbraio 2014, la signora Busacca Concetta concesse, gratuitamente e momentaneamente, al Comune di Paternò di poter esporre nella costituenda Casa Museo, ubicata all’interno dei locali dell’ex convento delle Benedettine via Monastero”.

“Dalla data di apertura della detta Casa Museo si sono riscontrati diversi problemi di sicurezza (che hanno portato alla chiusura del Piccolo Teatro connesso alla Casa Museo) e non solo. Il Comune di Paternò non ha predisposto alcun servizio di vigilanza e/o custodia dei beni di proprietà della signora Busacca, né è in possesso di alcuna polizza assicurativa in caso di furto o incendio che possa garantire la custodia e la conservazione in sicurezza dei detti beni. Sono decorsi ormai mesi, quasi un anno, dall’evento del 14 Febbraio 2014 e la signora Busacca, seppur contattata personalmente dal Sindaco Mauro Mangano, ritiene che l’attuale Amministrazione non provvederà nel prossimo futuro a garantire la custodia e la conservazione dei beni di sua proprietà. Per questa ragione, con il presente atto si invita e diffida il Comune di Paternò in persona del Sindaco p.t. e l’Assessorato alla Cultura in persona dell’Assessore p.t., a restituire alla signora Busacca Concetta i beni sotto elencati, concessi in custodia temporanea per l’apertura della Casa Museo dei Cantastorie, entro e non oltre 10 giorni dal ricevimento della presente. Si invita, altresì, il Comune di Paternò a contattare la scrivente per concordare la restituzione dei detti beni in presenza di addetti nominati dal Comune, in grado di provvedere in sicurezza al distacco dei cartelloni dal tetto del Piccolo Teatro. Si allega elenco dei beni custoditi nella Casa Museo dei Cantastorie”.

Fin qui i fatti. Ma a quanto è dato sapere, la famiglia Busacca pare avere agito proprio dopo la pubblicazione del servizio di Freedom che ha evidenziato come le attività di Casa del Cantastorie, dopo un anno di vita, inizia adesso a capitalizzare le attività realizzando corsi in cui chi li gestisce percepirà soldi pubblici. Tiene ancora banco la delibera dello scorso 31 dicembre, in cui la giunta comunale ha concesso un finanziamento di 18mila euro ad alcuni soggetti vicini ai cantastorie.

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