Una giornata in tribunale a New York per Donald Trump che, insieme al figlio Eric, ha presenziato all’apertura del processo civile in cui i due sono accusati – insieme all’altro figlio Donald Jr. e alla Trump Organization – di aver gonfiato per anni il valore del patrimonio immobiliare e finanziario della sua azienda per ottenere prestiti dalle banche per centinaia di milioni di dollari. Sono sette i capi d’accusa: dalla frode alla falsificazione di documenti aziendali e finanziari, con tanto di cospirazione. “Questa è la continuazione della più grande caccia alle streghe”, “una truffa e una farsa”, uno “show horror”, ha detto l’ex presidente prima dell’inizio del processo, definendo la procuratrice “razzista” e il giudice “canaglia”. Il giudice del procedimento, Arthur Engoron, ha già riconosciuto lui e i figli “responsabili di frode”, ora si tratta di esaminare altre accuse e di stabilire l’entità della pena. La procuratrice generale di New York Letitia Jones ha chiesto una sanzione di 250 milioni di dollari, pari a suo avviso a quanto guadagnato illegalmente dalle false dichiarazioni finanziarie, e il bando della holding di famiglia nello Stato di New York.