Governo approva Manovra, valore 35 miliardi. Ecco cosa contiene nel dettaglio

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Il Consiglio dei ministri si è riunito dalle ore 21 del 21 novembre. Nel corso della riunione ha approvato la legge di Bilancio per il 2023, oltre al bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB). L’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio è pari a 35 miliardi di euro. Lo si legge sul Comunicato ufficiale diffuso dal Cdm nella notte, ripreso nel dettaglio da Skytg24 e come riportato qui di seguito.

“Le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 ammontano a oltre 21 miliardi di euro. È stata confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, è stato rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Stanziati circa 3.1 miliardi per sanità ed enti locali, compreso il trasporto pubblico.

Approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti. Il testo rimodula le aliquote accisa agevolate e conferma la sospensione, fino al 30 novembre 2022, dell’applicazione dell’aliquota di accisa sul cosiddetto “gasolio commerciale”. Si passa così dall’attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi in meno.

Per le famiglie più fragili confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

Taglio cuneo fiscale fino al 3% per i lavoratori dipendenti con redditi bassi per un totale di 4.185 miliardi. Previsto poi l’esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35.000 euro e del 3% per redditi fino a 20.000 euro. La riduzione del cuneo – spiega il Mef – è tutta a beneficio dei lavoratori. Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40.000 euro. Innalzata la soglia della flat tax a 85mila euro.

Si avvia un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro decontribuzione del 10%. Lo si legge sempre sul comunicato stampa del Consiglio dei ministri. Prorogata per il 2023 Opzione donna, il calcolo contributivo che consente alle lavoratrici di ottenere un trattamento pensionistico con requisiti notevolmente ridotti. Ci sono però modifiche: si va in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi. Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti.

Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. Previsto inoltre un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Dal 2024 il reddito sarà sostituito da una nuova riforma. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione.

Prevista la sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate. Spuntano la razionalizzazione dei bonus edilizi e delle tax expenditure, e anche una ‘tassa bitcoin’, sulle plusvalenze da criptoattività.

Riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile. Salta lo sconto su pane e pasta. Istituito un fondo di 500 milioni di euro per la realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila, gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni). Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato l’assegno per i disabili.

Per i dipendenti aliquota al 5% per premi di produttività fino a 3.000 euro. Agevolazioni assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6 mial euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare pe le donne under 36 e per i percettori del reddito di cittadinanza. Proroga per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36 Flat tax incrementale per i lavoratori al 15%.

Cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro. Rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse. Prevista una mini sanzione del 5% sui debiti del biennio 2019-2020. Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro. Si introducono misure a favore dei territori delle Marche colpiti dagli eventi meteorologici a partire dal giorno 15 settembre 2022.  Fra queste ci sono per esempio il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche e il sostegno delle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale. Rifinanziato il fondo per 1 miliardo per il 2023. Il fondo garantisce tutte le operazioni finanziarie direttamente finalizzate all’attività d’impresa concesse da un soggetto finanziatore (banca o altro).

Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa attualmente in liquidazione. Previsto un aumento della tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche fino al 31 luglio 2023. Dall’attuale aliquota del 25% si passerà al 35% nel 2023 come consentito dal Regolamento Ue. Al riguardo cambia anche la base imponibile, non più sul fatturato ma sugli utili”.