Il ministero dell’Interno iracheno ha confermato che il «califfo» dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, è rimasto ferito in un raid aereo americano nei pressi di Mosul, nel quale diversi altri leader dell’Isis sono rimasti uccisi. Lo riferisce l’agenzia irachena Nina.
Sabato era stata la tv Al-Hadath, parte del network di al Arabiya, per prima a rivelare che tra i partecipanti alla riunione di capi dell’Isis, obiettivo dei raid, ci sarebbe stato anche lo stesso Al-Baghdadi
Esattamente due mesi dopo la sorprendente avanzata dell’Isis in Iraq, il presidente Obama aveva ai primi di agosto scorso annunciato l’avvio di raid aerei contro i jihadisti. Alla fine di settembre, i bombardamenti della Coalizione si sono allargati anche alla Siria. Da sabato scorso, secondo le parole di Obama di domenica ai media americani si è passati ad una fase offensiva, diversa dalla prima fase il cui obiettivo era di contenere l’avanzata dell’Isis.
Qualche giorno fa, sempre Obama aveva annunciato l’invio in Iraq di altri 1.500 consiglieri militari, che saranno presto schierati a Baghdad e ad Erbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan, dove gli Stati Uniti mantengono forti interessi energetici. L’Isis nel giugno scorso si era avvicinato in maniera preoccupante proprio alle linee di difesa curde di Erbil. Obama ha affermato che questi consiglieri non combatteranno sul terreno ma serviranno da sostegno alle forze governative irachene e a quelle curde.
CorrieredellaSera