Da oggi, lunedì 3 gennaio, mezza Italia è in zona gialla: sono in questa fascia nove regioni più le Provincie autonome di Trento e Bolzano. Erano già in zona gialla – e ci rimangono – Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Bolzano e Trento. A queste, da oggi, si aggiungono Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia, che fino a ieri erano bianche. Le altre regioni restano in zona bianca. Nessuna, quindi, passa in zona arancione.
Il passaggio delle regioni dalla zona bianca alla zona gialla è scattato dopo il raggiungimento di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15%, tasso dei posti letto occupati nelle terapie intensive al 10%. Dopo che l’obbligo di mascherina anche all’aperto è stato disposto in tutta Italia, sostanzialmente con il passaggio in zona gialla non cambia niente. Mentre i contagi di coronavirus negli ultimi giorni hanno toccato numeri record, però, il cambio di colore è più che altro un campanello d’allarme sulla situazione negli ospedali.