Paternò. Assessore regionale Scavone: “Nino Naso miglior sindaco che ci sia”

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L’assessore regionale alla Famiglia e al Lavoro in Sicilia Antonio Scavone parla con il sindaco di Paternò Nino Naso. (Foto: Freedom24News.eu/ADB)

di Andrea Di Bella

Le elezioni Amministrative a Paternò sono alle porte. O meglio, è alle porte la campagna elettorale. Se da più parti vanno e vengono nomi di candidati o meglio di auto-candidati, vale a dire nomi corrispondenti a personaggi che partono prima da se stessi per poi eventualmente giungere alla costruzione di un progetto “alternativo”, non può dirsi lo stesso sul fronte dell’Amministrazione. Sempre più accreditata la ricandidatura a sindaco dell’attuale primo cittadino Nino Naso. Come ho spiegato tempo fa in privato all’amico Giancarlo Ciatto (uomo orgogliosamente e coerentemente di Sinistra, militante del movimento Articolo1, certamente alternativo a questo sindaco, legato al sottoscritto da un rapporto di stima personale che giunge al di là della politica), c’è chi sta tentando di costruire al contrario uno o magari più progetti alternativi a chi attualmente governa la città di Paternò. Ho spiegato a Giancarlo, ed approfitto di questa circostanza per spiegarlo a quanti altri avranno la pazienza di leggere, che i progetti politici hanno possibilità di essere costruiti partendo dal leader solo dove vi è già una leadership consolidata. Fu così con Silvio Berlusconi nel 1994, nel 2001 e nel 2008 a livello nazionale. In Sicilia, fu così per Nello Musumeci e “sull’altra sponda” con Rosario Crocetta candidato di un Centrosinistra che risultava essere a quei tempi in grande spolvero. E così via.

Impossibile costruire progetti politici, partendo dall’individuazione del suo massimo rappresentante – dunque dal leader – quando il leader non c’è. Le scorse elezioni Amministrative paternesi non hanno davvero insegnato niente a nessuno? Guardiamo ai maggiori competitor: Il candidato Anthony Distefano, collega giornalista rispettabilissimo prestatosi (sfortunatamente per lui) alla politica, fu posto al centro di un progetto elettorale che se lo mangiò letteralmente: lui ottenne 8400 voti mentre la sua variegata coalizione – da cui avrebbe dovuto godere del cosiddetto “effetto trascinamento” dei voti ai consiglieri – salì fino a toccare quota 10.335. Distefano, dunque, totalizzò il 18,3% di voti in meno della sua coalizione. Altra storia per Nino Naso: vinse a primo turno (in Sicilia è bastevole raggiungere il 40% dei voti validi espressi dagli aventi diritto) con 13.063 voti, superando la sua coalizione civica del 6,38%. Ciò a voler significare un dato incontrovertibile: lì dove esistono leadership riconosciute e consolidate, è possibile ed anzi doveroso costruire progetti politici partendo proprio da quelle leadership: l’elettorato, riconoscendole in quanto tali, risponderà. Lì dove invece non esiste una leadership consolidata, come nel caso di Anthony Distefano nel 2017, il rischio è quello di disperdere forze preziose in iniziative politico-elettorali destinate a non produrre nulla nel medio e nel lungo periodo post elettorale.

Di questo forse si stanno rendendo conto i pensatori della futuribile candidatura a sindaco della giornalista Mary Sottile, che in queste ultime settimane pare stia perdendo quota. Troppe fughe in avanti? Troppi tentativi di “accasamento” andati a vuoto? Forse. Non è dato saperlo con certezza. Sempre più certa invece la candidatura dell’ex assessore e già presidente del Consiglio Comunale di Paternò Alfio Virgolini. “Ho sessant’anni, quando dovrei provarci? Mal che vada, mi accontenterò di entrare in Assise Civica”, è quello che lo stesso Virgolini pare vada dicendo ai suoi recenti interlocutori. Dalla sua parte, Virgolini conta di coagulare il sostegno di quella parte di Centrodestra ritenuto critico nei confronti dell’Amministrazione e del sindaco Naso. Quest’ultimo, invece, sarebbe già forte del sostegno del parlamentare regionale siciliano campione di preferenze Luca Sammartino, recentemente transitato alla Lega di Matteo Salvini (dunque nel Centrodestra) e che sta “calando” nei territori in cui si disputano elezioni Amministrative la sua lista verde “Il Quadrifoglio”. Sostegno per Naso anche di tutta l’area autonomista, che a livello regionale avrebbe già stretto con la Lega. Significative per questo le parole dell’assessore regionale alla Famiglia e al Lavoro in Sicilia, Antonio Scavone, che in visita a Paternò appena due giorni addietro in occasione dell’inaugurazione del nuovo parco giochi inclusivo installato presso il parco comunale “Papa Giovanni XXIII”, ha dichiarato candidamente: “Nino Naso il sindaco migliore che ci sia”. Naso potrebbe anche riproporre, a suo sostegno, la doppietta delle sue due liste civiche personali. Sembra anche cosa fatta l’intesa con l’ex consigliere comunale Salvo Comis, che starebbe lavorando coadiuvato dal suo nutrito gruppo (insieme, si dice, ad un parlamentare regionale di Forza Italia) ad una lista civica da portare in dote a Naso.

Resta da sciogliere il nodo Fratelli d’Italia: nonostante recentemente siano state attribuite ad Ignazio La Russa parole di un certo tenore circa l’orientamento del partito a Paternò (che dovrebbe essere affidato al coordinatore cittadino Angelo Calenduccia e al parlamentare regionale Gaetano Galvagno, da qui l’ipotesi che il partito potrebbe essere indirizzato lontano da chi oggi amministra Paternò), lo stesso La Russa ed il suo zoccolo duro nella città non hanno mai smesso di restare legati indissolubilmente al sindaco Nino Naso, che ha anche recentemente incontrato in Senato a Roma il numero due nazionale del partito di Giorgia Meloni in occasione di un impegno istituzionale di Naso in seno all’Anci. Un incontro, si riferisce, particolarmente positivo e di grande distensione. Fatto di non poco conto è che il vicesindaco di Naso, Ignazio Mannino, ricopre attualmente un incarico in seno al direttivo provinciale di FdI a Catania, oltre che rappresentare il sindaco etneo Salvo Pogliese (coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per la Sicilia orientale) in quest’area della Città Metropolitana. Oltre a Mannino, anche uno dei due assessori donna di Naso è esponente di spicco di Fratelli d’Italia: Rosanna Natoli ricopre, infatti, anche un importante incarico nel direttivo nazionale di FdI. E’ quindi del tutto prevedibile che alla fine il grosso del partito della Meloni, se non nella sua totalità, possa infine confluire su Naso. A quel punto Forza Italia, con i suoi esponenti a tutti i livelli partendo dal coordinatore regionale in Sicilia Gianfranco Micciché, passando per quello provinciale etneo Marco Falcone, si assumerebbe la responsabilità di “rompere il Centrodestra”?