La corsa per il Campidoglio torna allo schema del bipolarismo: centrodestra contro centrosinistra. A sfidarsi al secondo turno saranno Enrico Michetti, l’avvocato con la passione per l’Antica Roma sostenuto da Fdi, Lega e FI, e Roberto Gualtieri, il professore portato dal Pd e dalle altre forze progressiste. E Carlo Calenda, arrivato quarto dopo Michetti (Centrodestra), Gualtieri (Centrosinistra) e Raggi (Cinquestelle), sembra offrire una mano al candidato del Pd, ma inizia a porre i primi aut aut. Quello più significativo emerge proprio in queste ultime ore: “In Giunta nessun esponente del M5S”, segno che Calenda sarebbe pronto a trattare con il candidato democratico in vista del ballottaggio.
“Noi non faremo apparentamenti ma ci rivolgeremo alle romane e ai romani, partendo dalle elettrici e dagli elettori di Raggi e Calenda“, con l’obiettivo di costruire “una città che funziona vicina alle persone”. Lo ha detto il candidato a sindaco di Roma del centrosinistra arrivato al ballottaggio, Roberto Gualtieri, a Uno Mattina su Rai 1. Gualtieri, interpellato in merito, ha riferito di non aver “ancora” sentito il leader di Azione Carlo Calenda ma ha aggiunto: “Mi aspetto che sosterrà il candidato progressista e demorcratico, sarebbe strano il contrario”.