di Vittorio Amato
”Meno male che Silvio c’è”, scherza un parlamentare azzurro di lungo corso, parlando dello stato di salute delle finanze di Forza Italia. Ancora una volta è Silvio Berlusconi a salvare i conti della sua creatura politica lanciata nel ’94. Secondo l’ultimo bilancio, quello chiuso al 31 dicembre 2020, il Cav resta l’unico creditore degli azzurri, nonché, di fatto, l’unico proprietario del movimento nato 27 anni fa. Basta spulciare tra le passività e leggere attentamente la voce ‘debiti verso altri finanziatori’, dove in realtà ‘l’altro finanziatore’ è uno solo: l’ex premier appunto.
Ebbene, Fi è debitrice verso il suo fondatore per oltre 92 milioni di euro. Si tratta, per l’esattezza, di 92 milioni 221mila 425 euro. In pratica, l’ex premier, per garantire la sopravvivenza del partito, ha dovuto versare nelle casse forziste un contributo ‘monstre’ sotto forma soprattutto di fidejussioni personali. Parliamo di due tranche, comprensive di interessi passivi maturati: una di oltre 46 milioni di euro nel 2014 e un’altra di poco più di 44 milioni nel 2015. In questo modo è riuscito ad appianare progressivamente l’esposizione debitoria verso le banche e a diventare unico ‘creditore-padrone’.
Scrive nella nota integrativa il tesoriere Alfredo Messina: ”I ‘debiti verso altri finanziatori’ espongono l’ammontare di 92 milioni 221 mila 425 euro con aumento rispetto al 2019 di 45 mila 341 euro. Ricordiamo di nuovo che tali debiti sono sorti in seguito all’intervento del presidente Silvio Berlusconi, che nel corso degli esercizi 2014 e 2015, a causa della escussione di fidejussioni personali da lui rilasciate in precedenti anni a diversi istituti bancari a garanzia di affidamenti da questi concessi al nostro Movimento, ha provveduto a saldare, in qualità di fideiussore, i debiti esistenti nei confronti delle banche interessate”. Pertanto, sottolinea l’amministratore nazionale azzurro, ”il presidente, al momento della estinzione dei debiti di Forza Italia, è divenuto il nuovo creditore nei confronti del nostro Movimento per l’importo pari ai pagamenti da lui effettuati”.
In particolare, annota il senatore Messina, al 31 dicembre 2020, i ‘debiti verso Berlusconi per saldo esposizione verso banche’ ammontano a 90 milioni 433 mila 600 euro a cui vanno aggiunti i relativi interessi maturati e calcolati al tasso legale in vigore nell’anno in esame pari a 1 milione 787 mila 825 euro che portano al totale finale di 92 milioni 221 mila 45 euro. Il “totale dei debiti di Fi è pari a 100 milioni 38 mila 580 euro”, si legge nel verbale della riunione del Comitato di presidenza del 14 giugno scorso che ha varato il rendiconto, e “l’importo più significativo” è rappresentato proprio dagli oltre 90 milioni di euro garantiti dall’uomo di Arcore. In soccorso di Fi anche le aziende del leader azzurro: nel rendiconto c’è traccia di un assegno di 100 mila euro staccato dalla Finanziaria d’investimento Fininvest spa con sede a Roma. Notizie Tiscali