In Campania resta obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto “in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti”: lo prevede una ordinanza firmata poco fa dal governatore De Luca, che spiega “si tratta del 95% dei casi”. L’uso delle mascherine “resta obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato – ad centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento – nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, o nei trasporti pubblici all’aperto quali traghetti, battelli, navi”.
“Se prosegue così la vaccinazione a Napoli – prosegue De Luca – andiamo verso un nuovo lockdown nel giro di pochi mesi, dopo settembre. “Nel territorio della Asl Napoli 1 tra i tanti cittadini convocati per la seconda dose o anche la prima si sono presentati un numero limitatissimo, ad oggi per quanto riguarda la Asl Napoli 1 centro su 839mila cittadini residenti e vaccinabili vi sono 317mila mancate adesioni – spiega – E’ un dato non sostenibile. Continua la gestione scorretta della distribuzione dei vaccini. Al Lazio, che ha la stessa popolazione della Campania, vanno 240mila dosi in più rispetto a noi. Mi sono anche stancato di sottolineare la scorrettezza del Commissario e del ministero della Salute. E’ una vergogna, sono irresponsabili”.
In Campania è vietata la vendita da asporto di bevande alcoliche dopo le 22: lo prevede una ordinanza del governatore Vincenzo De Luca, illustrata dallo stesso presidente nella sua diretta social. Nella stessa fascia oraria, bar ed esercizi di ristorazione potranno far consumare alcool solo ai tavoli o al banco. Sempre nell’ottica della prevenzione anticovid è vietato, dalle 22 alle 6, il consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali; sono comunque vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Ansa