“Francia e Italia, in ritardo sulle riforme, diventano sempre di più i bambini problematici dell’Eurozona”. Parola del presidente della Bundesbank Jens Weidmann, che ha parlato di “Sorgenkinder” (bambini problematici, appunto), richiamando un’espressione più volte utilizzata a proposito di questi due Paesi nel dibattito tedesco.
“Gli esempi di Spagna e Irlanda mostrano che le riforme strutturali valgono la pena”, ha spiegato Weidmann, mettendo in contrapposizione i casi di Madrid e Dublino a quelli di Roma e Parigi. “Non basta sanare le banche: altri punti deboli dello sviluppo vanno corretti”. Parlando dei progressi compiuti nell’Eurozona Weidmann ha ricordato che i paesi in crisi “sono riusciti a ridurre il deficit” e a “ridurre, ad eccezione dell’Italia, i costi complessivi del lavoro”.