Si chiama craving, non è una novità bensì una cattiva abitudine alimentare diventata consuetudine durante la pandemia. La parola inglese indica il desiderio improvviso e incontrollabile di assumere cibo. Dopo un primo boom di cibo home made, con la riscoperta dei piatti della tradizione fatti in casa, via via le abitudini alimentari durante questi mesi sono per tante persone cambiate in peggio: più cibo, porzioni più abbondanti e soprattutto continui spuntini e snack fuori pasto, perlopiù confezionati e consumati magari durante lo smart working. Una food routine frutto di noia, stress, bisogno di consolazione, ansia, ricerca di tranquillità. Sono stati consumati più zuccheri e carboidrati (+ 59% gli italiani che hanno fatto, per la prima volta o più spesso pane e pizza fatti in casa) non stupisce che quasi la metà dei connazionali sia aumentata in media di 6,5 kg secondo quanto emerge da una ricerca commissionata da Allurion Technologies.
La consapevolezza di aver preso kg di troppo sono e sono stati tra le prime fonti di stress per gli italiani durante lo scorso anno e ancora oggi in uscita dal lockdown. Il peso non forma è un motivo di insoddisfazione. Secondo la ricerca, la quota di italiani infelici o molto infelici del proprio peso è pari al 40%, motivi di infelicità anche la scarsità delle relazioni sociali (37%), la qualità delle stesse (35%), le apprensioni per la situazione finanziaria (34%), il benessere mentale (32%), lo stato di salute (22%).
E se la metà (49%) ha tentato più volte e senza successo di dimagrire con diete “salutari” durante la pandemia, ma 8 volte su 10 senza successo, con l’estate alle porte, l’allentamento delle restrizioni e la voglia di uscire, il 40% dichiara il bisogno di essere supportato da un nutrizionista, il 22% invece preferirebbe investire in un personal trainer per raggiungere il girovita desiderato.
Stili di vita più sedentari consolidati dalle restrizioni in vigore almeno per il prossimo futuro rendono difficile perdere peso solo aumentando l’esercizio fisico, quindi diminuire l’assunzione di cibo è fondamentale per chiunque desideri eliminare kg in eccesso.
“Coniugare il nuovo stile di vita e soprattutto smart working con una corretta alimentazione non è facile” spiega Alessandra Freda, nutrizionista “la prima regola per contenere porzioni, craving e peso è non fare più cose contemporaneamente. Quando si mangia è bene staccare, concentrarsi sul pasto evitando di consumarlo davanti al computer, scrivere mail, parlare al telefono. Distrarsi equivale a non avere la percezione di aver mangiato e quindi si avranno più stimoli a consumare snack fuori pasto. Altro consiglio è rallentare, masticare con calma anche gli snack è un modo per percepire prima e più intensamente il senso di sazietà”, infine conclude la dottoressa Freda “è bene consumare i due pasti principali completi di proteine, verdure, cereali e approfondire la conoscenza degli alimenti in modo da evitare diete schematiche ed essere invece consapevoli di come, quando e quanto è bene mangiare per controllare la propria salute e il proprio peso”.
Spesso la sensazione di fame è difficile se non impossibile da gestire: questo è il primo problema da affrontare quando si cerca di seguire una dieta e controllare il proprio peso. Secondo Allurion Technologies, brand Usa pioniere nelle tecnologie per la perdita di peso (ha brevettato anche un palloncino gastrico, il cui posizionamento non richiede endoscopia, anestesia, rimozione chirurgica ma viene espulso dopo 4 mesi naturalmente) il 75% di tutti coloro che sono ingrassati durante la pandemia sarebbero stati in grado di cambiare il loro approccio al cibo se solo avessero avvertito un senso di sazietà. A.M. per Ansa