I 70 anni di Claudio Baglioni: artista da 60 milioni di copie

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Claudio Baglioni

“Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme con l’anima smaniosa a chiedere di un posto che non c’è”: nel primo verso di una delle sue celebri canzoni, Strada Facendo, c’è tutta la voglia di Claudio Baglioni di non fermarsi in superficie ma di andare oltre. Ha alle spalle 70 anni di vita, il 16 maggio, oltre 50 anni di musica e 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo: ne ha fatta di strada il piccolo Claudio Enrico Paolo, ‘Cucaio’, nato nel ’51 a Roma Montesacro. 

La prima radio, un concorso di canzoni a Centocelle, per tutti era ‘Agonia’, il primo contratto con la RCA nel 1969, è diventato ‘il’ cantautore dei sentimenti, uno dei re di Roma, uno degli ultimi divi, elegante e carismatico, in un mondo di sedicenti vip.

Un pioniere, ha rivoluzionato il concetto di performance live cantando sui camion, per strada, sui balconi, negli hangar… Ha inaugurato i grandi raduni negli stadi ed è stato il primo, nel 1996, a ‘far scomparire il palco’ portando la scena al centro delle arene. Il 2 giugno la prossima sfida: l’opera – concerto totale ‘In questa storia che è la mia’ in streaming sulla piattaforma ITsART dal Teatro Olimpico di Roma. Figlio unico, Claudio è a sua volta padre di un figlio unico, Giovanni, virtuoso della chitarra, al quale ha dedicato ‘Avrai’ e ‘Grand’uomo’. Ha sempre condiviso la sua casa con i cani, una complicità immaginata come quella con “un fratello a cui ci si racconta”. Meticoloso compositore e ispirato autore, Baglioni è una icona pop ma ha navigato anche attraverso la world music, il rock e il jazz, con sodalizi come quello con l’amico Danilo Rea. Se sono tracciabili i duetti incisi, da ‘Stelle di stelle’ con Mia Martini e ‘Io dal mare’ con Pino Daniele a quelli di Q.P.G.A (40 anni dopo) e le collaborazioni, da Stefano Di Battista a Tony Levin, da Astor Piazzolla a Youssou N’Dour, sono invece innumerevoli i duetti live in tournee (‘Capitani coraggiosi’ con Gianni Morandi) ma soprattutto sull’ isola del cuore, Lampedusa, alla quale ha regalato 10 edizioni di O’Scià (l’ultima nel 2012), portando sulla spiaggia della Guitgia oltre 300 artisti, senza sponsor e telecamere. E’ stata l’isola delle Pelagie, insieme alle esperienze in tv con Fabio Fazio ad ‘Anima mia’ e ‘L’ultimo valzer’, la palestra del Baglioni padrone di casa e showman visto alla guida del Festival di Sanremo nel 2018 e nel 2019.

Snobbato dagli artisti “impegnati” e contestato nell”88 a Torino sul palco di Amnesty, Baglioni ha, in realtà, toccato temi universali e il disagio sociale in alcune canzoni come I vecchi, Uomini persi e Noi no. La critica apprezza le doti autorali, il timbro unico e l’estensione vocale (illuminante ‘Mille giorni di me e di te’), mentre il pubblico sfiora l’idolatria. Il suo fanclub, CLAB, ha collezionato decine di migliaia di iscritti. Ha incontrato i papi, da Wojtyla a Francesco. A quest’ultimo ha regalato il cappellino di O’Scià a Lampedusa prima di celebrarne, nel 2016, gli 80 anni con un concerto di beneficenza nell’aula Paolo VI. La fede è una costante, il desiderio accarezzato di farsi frate, l’amore per l’Umbria, terra di santi, il primo concertino “da famoso” proprio a Norcia, nel 1972, ‘Fratello Sole, sorella di Luna’ per Franco Zeffirelli con la ricerca continua di quel “gancio in mezzo al cielo”.

Il successo è stato incalzante e travolgente con gli album degli anni ’70: Questo piccolo grande amore, Gira Che Ti Rigira Amore Bello, E tu, Sabato Pomeriggio, Solo, E tu come stai. Negli anni ’80 una nuova partenza con Strada facendo (e la vivacità di pezzi come Via e Notti), il doppio live Alé-oo, La vita è adesso che rimane in classifica per 18 mesi, con oltre 1,5 milioni di copie vendute, un record, fino al doppio album della consacrazione Oltre. Talvolta Baglioni ha sentito l’esigenza di ritirarsi. “Dove sono stato in tutti questi anni Io me ne ero andato a lavarmi i panni dagli inganni del successo”, canta nell’album ‘cinematografico’ ‘Io sono qui’ nel ’95, dopo 5 anni di silenzio. E’ sempre tornato con la voglia, quasi un’ossessione, di lasciare un segno. Negli anni ’90 in versione avveniristica pubblica ‘Viaggiatore sulla coda del tempo’. Si susseguono progetti live, album di cover e omaggi come ‘Il nostro concerto’ di Umberto Bindi. E’ del 2013 ‘Con Voi’, album snocciolato sul web un singolo alla volta. L’ultimo di inediti ‘In questa storia, che è la mia’, esce sette anni dopo. Emana freschezza nei testi e un senso di libertà, è “la pace dei consensi”. “Mi sta succedendo una cosa strana: mi sembra la vigilia del mio primo album. Come se il tempo non avesse fatto il suo corso o fosse tornato indietro – ha confessato – per ritrovare quel giorno”. Ansa