Continua con successo la rassegna estiva “Beteyà Color in the night”, promossa dalla Colonia Don Bosco, coordinata da Cinzia Vella, con la direzione artistica di Liliana Nigro supportata dagli assistenti Giordana Fichera, Emanuele Ricchena e Flavio Massimo Nisi, che ha visto nell’accogliente anfiteatro dello storico lido Don Bosco in questo secondo atteso appuntamento puntare l’attenzione a temi come il lavoro e la precaria condizione dei lavoratori dello spettacolo, l’integrazione e la solidarietà tra le diverse razze umane.
Argomenti estremamente attuali in quest’estate 2020 post Covid che dopo il saluto augurale del testimonial Giovanni D’Andrea, ispettore dei salesiani di Sicilia, della coordinatrice Cinzia Vella e del presidente della Colonia Don Bosco Agostino Sella, gli attori Alice Ferlito, Debora Bernardi, Nicola Costa, Agostino Zumbo e Santi Consoli, protagonisti dell’accorato flash mob a piazza Università sullo stato di agitazione permanente delle lavoratrice e dei lavoratori dello spettacolo, hanno spiegato come la sciagura della pandemia abbia fatto riemergere il problema mai risolto del riconoscimento della categoria degli attori da parte dello Stato e come questa riapertura dei teatri privilegi in realtà chi usufruisce di sovvenzioni statali uccidendo quei piccoli teatri che danno oltre il 70% di lavoro a tutto il mondo dello spettacolo. “Una soluzione importante per cui si sta battendo il sindacato degli attori- dichiara Debora Bernardi- è estendere il bonus dei 600 euro a tutti coloro che ancora non stanno lavorando e attendono con ansia di poter ritornare in scena ed alleviare così la problematicità del momento”.
Sotto il cielo stellato di un luglio catanese sono state protagoniste le pagine dei libri della giornalista Rai Angela Caponnetto e del giudice Santino Mirabella rispettivamente autori dei volumi “Attraverso i tuoi occhi” e “L’Illazione”. Due testi diversi e simili allo stesso tempo, poiché denunciano due realtà umane e sociali vittime dei tempi. “Attraverso i tuoi occhi- spiega Angela Caponnetto- racconta, osserva, studia ed approfondisce il fenomeno epocale delle migrazioni soffermandosi su come l’informazione abbia subito dei forti scossoni con i decreti sicurezza come gli inalienabili diritti umani, spesso a causa di giochi politici per acquisire consenso, vengano calpestati creando dei veri e propri casi di razzismo”. Santino Mirabella ripercorre la parabola umana ed artistica di Lelio Luttazzi approfondendo non solo i ricordi di gioventù legati all’uomo di spettacolo ma anche la vicenda giudiziaria che ne bloccò la carriera artistica allontanandolo impietosamente dalle scene. “Nel decennale della sua scomparsa- sottolinea l’autore- ho voluto ricordarlo non solo come fan appassionato ma ho deciso di scrivere la sua storia per raccontare come da una falsa deduzione la vita di un uomo può essere totalmente stravolta”. Prima della conclusione dell’incontro, arricchito dalla personale di pittura del M° Giuseppe Apa e dalla mostra fotografica “La mia Africa” di Massimo Pantano le note del prezioso violino di Erika Ragazzi hanno accompagnato la sfilata di abiti e costumi teatrali degli allievi della Cattedra di Storia del Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Catania e dei giovani talentuosi stilisti della Maison Du Cochon dedicata al mondo del teatro e alla cultura africana.