Sono 2.263 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 428 persone rispetto a ieri e 79 i morti, 27 in più. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. A questi vanno aggiunti i 160 guariti (11 in più rispetto a ieri).
Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 1.326 i malati in Lombardia, 398 in Emilia Romagna, 297 in Veneto, 56 in Piemonte, 59 nelle Marche, 30 in Campania, 19 in Liguria, 18 in Toscana, 11 nel Lazio, 13 in Friuli Venezia Giulia, 5 in Sicilia, 6 in Puglia, 6 in Abruzzo, 4 in Trentino, 3 in Molise, 8 in Umbria, uno in provincia di Bolzano, in Calabria, in Sardegna e Basilicata. L’unica regione che al momento non ha avuto casi di Coronavirus in Italia resta dunque la Valle d’Aosta. Le vittime sono 55 in Lombardia, 18 in Emilia Romagna, 3 in Veneto, 2 nelle Marche e una in Liguria. Si tratta, ha spiegato Borrelli, di persone che hanno un’età che va dai 55 anni ai 101. “Sono prevalentemente persone che hanno più 70 anni, ci sono 80enni e 90enni, alcune con patologie pregresse”. Complessivamente sono finora 2.502 i contagiati dal coronavirus, comprese le vittime e le persone guarite. Quanto ai tamponi, ne sono stati eseguiti 25.856, dei quali oltre 21mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Il 10% dei malati di coronavirus, pari a 229 persone, è in terapia intensiva. Il dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla protezione civile. Sono invece mille le persone in isolamento domiciliare e 1.034 i ricoverati con sintomi. Secondo i dati, inoltre, l’88% dei malati è in tre regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
“Nessuno di noi può avere certezza di quella che sarà l’evoluzione successiva” dell’epidemia di coronavirus in Italia. Così il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile alla domanda sui possibili scenari futuri. “Questa settimana sarà importante per vedere come andrà il contagio in Italia. Abbiamo una serie di piani e siamo pronti a rivederli sulla base degli scenari che andremo a incontrare – aggiunge -. Se andare verso una maggiore o minore severità. Tutto dipende dall’evoluzione dei dati”. “Occorre tempo per capire l’efficacia di alcune misure, nell’arco di tempo di 14 giorni – così il presidente Iss Silvio Brusaferro -. Un dato obiettivo è la diffusione anche se ancora in picco con pochi casi in varie regioni, spesso riconducibili ai focolai primari. Importanti sono i comportamenti e la consapevolezza: no a false sicurezze e adottare raccomandazioni come lavaggio mani, distanziamento, evitare luoghi affollati, igiene ambienti. Continuiamo a lavorare in tutto il Paese a evitare contatti stretti per evitare la diffusione dell’ infezione, ci vogliono stili di vita attenti”.