Acqua potabile più sicura e accessibile a tutti, da servire gratis al ristorante, per ridurre l’inquinamento da plastica e risparmiare: è quanto promettono le nuove norme Ue sulle acque potabili approvate dall’Europarlamento vent’anni dopo il varo della prima e unica direttiva su questa materia. Con il testo votato da Strasburgo è stato compiuto, secondo molti osservatori, un passo importante. Sono state tra l’altro approvate norme per ridurre gli inquinanti come il piombo, aumentare la qualità dell’acqua potabile, incoraggiare il consumo nei luoghi pubblici (costruendo fontane e fontanelle nelle città dove tecnicamente fattibile), garantire la gratuità di quella proveniente dal rubinetto e servita nei ristoranti, nelle mense e nei servizi di catering. Certo il voto è stato sofferto: 300 i favorevoli, 98 i contrari e ben gli 274 astenuti. Un chiaro segnale del malessere di chi avrebbe voluto di più. Per esempio sul diritto all’accesso all’acqua, tema su cui l’Europarlamento ha lasciato passare una posizione più morbida di quella ‘garantista’ della Commissione europea. Ed anche sulla trasparenza delle bollette erano in molti ad aspettarsi una presa di posizione più ambiziosa, arrivata solo in parte.