I vigili del fuoco hanno momentaneamente sospeso il recupero delle macerie per consentire al consulente tecnico della procura di repertare alcuni elementi strutturali di ponte Morandi che potrebbero essere utili alle indagini. Il procuratore Cozzi non si sbilancia sulle possibili cause: ‘In mancanza di indicazioni specifiche, l’indagine non può che essere rivolta a una serie di possibili cause, che possono essere anche concomitanti tra loro, ma non è detto che sia così’, spiega. La Procura è pronta a far abbattere il moncone della struttura sopra agli edifici evacuati, dopo che ieri sono stati avvertiti scricchiolii. Sono in vista ‘giorni complicati per la viabilità di Genova’, osserva il governatore della Liguria Toti.
Il carroponte attaccato all’impalcata di Ponte Morandi “ha certamente aumentato il peso e potrebbe aver contribuito al cedimento di parte del viadotto”. Lo si è appreso da fonti della Procura impegnata nell’indagine sul disastro avvenuto il 14 agosto. Tra i reati ipotizzati finora – omicidio colposo plurimo aggravato, attentato alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo – i pm stanno vagliando l’ipotesi di inserire, appena vi siano iscrizioni nel registro degli indagati, anche l’omicidio stradale colposo aggravato. Hubert Weissteiner, direttore della Weico di Velturno, la ditta che stava lavorando sul ponte crollato , sostiene, tuttavia, che “il carroponte non può aver contribuito al cedimento del ponte Morandi, perchè non era ancora stato installato”. “Stavamo lavorando all’installazione di binari sui quali avrebbe dovuto scorrere il carroponte che però non è mai entrato in funzione”, sostiene Weissteiner.
Ad ogni modo la procura è pronta, in caso di concreto pericolo, ad autorizzare l’abbattimento del moncone di ponte Morandi, sequestrato il 17 agosto dopo il crollo della campata, che si trova sopra gli edifici evacuati di via Porro. Ieri sera infatti sono stati segnalati scricchiolii che hanno portato i Vigili del fuoco alla sospensione del recupero beni da parte sei cittadini sfollati.
Intanto sono state consegnate le prime cinque case agli sfollati per il crollo di ponte Morandi. Vanno a cinque nuclei familiari, per un totale di 21 persone, tra cui bambini piccoli (uno ha 3 mesi) e anziani non autosufficienti. Le chiavi sono state date dal presidente della Regione Toti e dal sindaco Bucci nel quartiere di Bolzaneto in palazzine con appartamenti di solito destinati alle forze dell’ordine e di proprietà della società pubblica Arte. Nelle prossime settimane saranno sistemati 40 nuclei familiari. Priorità viene data alle famiglie con bambini e anziani o disabili. Ansa