“La migrazione potrebbe diventare una questione esistenziale dell’Europa”. Lo ha detto Angela Merkel oggi al Bundestag, in vista del vertice europeo di oggi. “O la gestiamo o nessuno crederà più al nostro sistema di valori”. Poi ha aggiunto: “L’Italia ha diritto a che il fondo fiduciario per il Nordafrica venga finanziato meglio. E qui mancano i soldi. E questo va migliorato. Non possiamo lasciare soli i Paesi in cui si verifica la maggior parte degli arrivi. Questo è il nodo centrale del regolamento di Dublino 3”. La cancelliera ha anche sottolineato che “chi chiede asilo non può scegliersi il Paese in cui chiederlo”. Quindi Merkel ha aggiunto: “fino a quando su tutto questo non ci sarà un consenso a 28 andremo avanti con una coalizione dei volonterosi”. “Domenica scorsa nel vertice a 16, tutti gli Stati hanno sottolineato che la dimensione esterna nel problema migrazione è la più importante”, ha detto Merkel. Ma c’è anche molta attenzione ai movimenti secondari: “li dobbiamo regolare e guidare meglio”. La cancelliera ha sottolineato che per far fronte ai flussi migratori, oggi peraltro molto ridotti in Germania, ha fatto anche presente, si debba ricorrere a “misure nazionali ed europee”. Alle prese con una crisi di governo esplosa proprio sulle politiche di accoglienza – una sorta di regolamento di conti rispetto alla decisione del 2015 di aprire le porte a un milione di profughi provenienti dalla rotta balcanica – Merkel ha difeso la scelta di allora: fu un gesto umanitario, “in una situazione eccezionale, che ora come allora ritengo sia stato giusto”. La cancelliera ha anche rimarcato che questo aiutò ad alleggerire il carico di altre nazioni europee.