Con l’alleato leader della Lega il Cavaliere si è lamentato della scarsa decisione con la quale sono stati difesi i punti cardine del programma della coalizione e le posizioni-chiave nel sistema di potere. D’altro canto, ha riconosciuto a Matteo la capacità politica di essere diventato il protagonista vero nell’esecutivo, anche se con toni spesso troppo urlati, mettendo in ombra e in difficoltà l’altro vicepresidente del Consiglio, il grillino Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte. E se la Lega sale nei sondaggi va bene, perchè invece di fagocitare gli azzurri erode consensi ai grillini e alla sinistra.
Il leader di Forza Italia spera che il ruolo predominante di Salvini, già a 20 giorni dalla nascita del governo, imprima una forte impronta di centrodestra ai provvedimenti che verranno. Certo, c’è il rammarico di non essere lui al suo posto, per realizzare quella svolta che aveva programmato, ma Berlusconi prevede che gli attriti già emersi, come su immigrazione e rom, presto spaccheranno il fronte Lega-M5s, allontanando l’ipotesi di un cambio di campo di Salvini. E allora potrebbero aprirsi prospettive diverse per l’alleanza. Per ora, il Cav ha scelto la linea del silenzio, anche in contrasto alla eccessiva loquacità degli altri. «Con Fi e con Berlusconi – dice Salvini, commentando a Palazzo Madama l’incontro con il leader azzurro – c’è unità in vista dei ballottaggi per le amministrative. È abitudine il lunedì, se si riesce, di vederci e anche il prossimo potremmo commentare la situazione». A partire dai risultati elettorali di domenica.