La conferma arriva dall’ultimo sondaggio dell’Ipsos di Nando Pagnoncelli: la Lega è il primo partito italiano con il 30,1%. Scavalcato il Movimento 5 stelle, arretrato al 29,9%. Per capire: alle politiche del 4 marzo il partito di Salvini aveva preso il 17,4%, i pentastellati erano al 32,7%. Il Carroccio sta svuotando Forza Italia (in caduta dal 14% delle elezioni all’8,7% del sondaggio Ipsos). Stabile il Pd con il 18,6%. Dal 4 marzo a oggi, dunque, la Lega ha ottenuto un balzo in avanti che nemmeno in via Bellerio si aspettavano.
A documentare per la prima volta il «sorpasso» era stato il sondaggio di Swg, anticipato lunedì dal Tg di La7 diretto da Enrico Mentana. Il Carroccio di Salvini infatti veleggiava al 29,2% e seppur di poco superava per la prima volta il M5S (29%). «È stato un processo di crescita che è avvenuto nel corso degli ultimi due mesi ed è dipeso sostanzialmente da due fattori» spiega il direttore di Swg Enzo Risso. Il primo rimanda alle vicende degli ultimi giorni, alla chiusura dei porti da parte del ministero dell’Interno. Il secondo riporta all’inchiesta che ha coinvolto il Campidoglio e di conseguenza, secondo Risso, avrebbe «fortemente» indebolito il M5S. «Ecco, il combinato disposto di questi due fattori ha determinato il sorpasso». Dopodiché si è manifestato un altro fenomeno: la Lega di Salvini risulta essere una forza attrattiva a trecentosessanta gradi. L’exploit della Lega e la sua forza attrattiva non stupiscono nemmeno Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi. «Anche noi — assicura — da circa una settimana lo registriamo. Secondo le nostre stime la Lega è al 29%, il M5S al 27%, FI al 9% e il Pd al 20%. Il decremento dei Cinque Stelle viene raccolto per una parte dal Pd, mentre il resto si rifugia nell’astensione».
Poi Noto svela un dettaglio: «La cosa interessante è che la Lega non raccoglie unicamente da Forza Italia ma intercetta una parte di elettorato che lo scorso 4 marzo è rimasto a casa e non si è recato alle urne». Tuttavia, stando a Noto, determinante è stato il fattore S. «Ovvero — sorride — il fattore Salvini. L’aumento della Lega infatti è dovuto principalmente a una comunicazione emotiva. Salvini è in grado di intercettare elettori non politicizzati attratti più che dai contenuti dal modo di comunicare». Più cauta si mostra l’analisi di Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research. «Lega e M5S sono appaiati attorno al 29%. Il travaso di voti non è stato solo da Forza Italia alla Lega, ma anche dal M5S alla Lega». Chi invece non vede il sorpasso è Nicola Piepoli. «Dal mio punto di vista — avverte — il sorpasso stocastico potrebbe verificarsi tra un mese. Ma ricordo che M5S è stato resiliente nei confronti di fattori catastrofici, come l’operato della Raggi e il No alle olimpiade. E allora vuoi che non resista a Salvini? Altroché».
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